Il vaccino antinfluenzale di Novavax, NanoFlu, ha mostrato risposte anticorpali significativamente più elevate nei confronti di ceppi influenzali multipli, specialmente H3N2, tra gli adulti di 60 anni e oltre, rispetto a quella attivata con la dose più alta di Fluzone, di Sanofi. A dichiararlo è stata la stessa azienda biotech americana, che ha presentato i dati di un trial clinico in fase precoce I/II. NanoFlu è stato messo a punto tramite la piattaforma Matrix-M, di Novavax, e la tecnologie delle nanoparticelle ricombinanti, che secondo l’azienda americana avrebbe il vantaggio di mostrare le regioni di antigene non soggette alle continue mutazioni, come quelle di superficie, offrendo così un’ampia protezione contro una serie di ceppi. Novavax ha ora intenzione di proseguire con la sperimentazione. Agli inizi del terzo trimestre di quest’anno, infatti, l’azienda biotech prevede di avviare un trial di fase II. Nel frattempo, la FDA americana è impegnata a capire perché l’efficacia dei vaccini antinfluenzali di quest’anno si sia fermata al 25%, mentre potrebbe prendere in considerazione l’idea di destinare maggiori investimenti su processi di produzione dei vaccini alternativi, come quelli basati sulle cellule o sul DNA ricombinante
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