Il mantra USA dei medical device per il nuovo anno: accessibilità

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Sebbene genomica, bioelettronica e intelligenza artificiale siano gli aspetti su cui puntano le aziende che sviluppano nuove tecnologie applicabili in medicina, rendere il tutto accessibile al paziente farà la differenza. E sono diverse le aziende che stanno lavorando su questo aspetto. Allurion Technologies sta sviluppando un palloncino per la perdita di peso che, invece di essere posizionato attraverso l’endoscopia, viene inghiottito in una procedura ambulatoriale. Il dispositivo viene poi espulso dall’organismo in modo naturale alla fine del periodo di trattamento. In questo modo, l’azienda vorrebbe ridurre i costi e i tempi richiesti per il trattamento, oltre che ampliare il numero di medici in grado di somministrare questa terapia, dal momento che potrebbe essere fornita senza avere specifiche conoscenze. Livongo sta studiando un nuovo sistema di monitoraggio del diabete. Mentre Cambridge Medical Robotics sta lavorando alla trasformazione della chirurgia robotica miniinvasiva, con la messa a punto di bracci modulari, che potranno essere commercializzati senza il corpo centrale del robot. In questo modo, un ospedale che esegue un determinato numero di interventi in un certo numero di tempo ‘affitterà’ questi bracci, mentre la società gestirà il resto, dalla formazione del chirurgo all’assistenza alla strumentazione. Analytics 4 Life, un’azienda canadese con base a Toronto, star sviluppando un test più rapido per evidenziare la patologia coronarica, che non richiede la somministrazione di coloranti per il contrasto. Il dispositivo, nome commerciale CorVista, è stato progettato per essere usato in qualsiasi ambulatorio medico o in pronto soccorso. Tra le aziende da segnalare ci sono anche Saluda Medical e Axonics, che stanno entrambe cercando di migliorare gli attuali approcci alla neuromodulazione, e 7SBio e Velano Vascular, che sono invece focalizzate sul miglioramento degli attuali sistemi di raccolta del sangue, per agevolare i prelievi, soprattutto a livello ospedaliero, in modo da rendere anche migliore l’esperienza per il paziente. Infine, Gecko Biomedical, che sta elaborando un sistema di sutura chirurgico, vorrebbe ampliare le indicazioni della sua piattaforma polimerica allo sviluppo di dispositivi da stampare in 3D, per innesti per la rigenerazione dei tessuti.

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