PRIME, due anni dopo. Il bilancio nel report dell’Ema

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Il programma PRIME compie due anni ed Ema celebra questo anniversario pubblicando un report dell’attività. Un bilancio sostanzialmente positivo, che ha consentito l’ingresso di 36 farmaci innovativi in Europa. PRIME (PRIority MEdicines scheme), è stato messo a punto per sostenere lo sviluppo di farmaci in aree terapeutiche dove i bisogni di salute dei malati sono rimasti insoddisfatti. La maggior parte delle 177 richieste arrivate  si riferiva ai farmaci oncologici ed ematologici, seguiti da quelli per le malattie infettive, neurologiche e i disturbi psichiatrici. Dei 36 medicinali ammessi al programma PRIME, l’83% è destinato alle malattie rare e il 44% si rivolge ai pazienti pediatrici. “Abbiamo creato una piattaforma che promuove lo sviluppo di farmaci promettenti per le esigenze mediche insoddisfatte, e allo stesso tempo affronta la complessità dello sviluppo dei medicinali-  commenta Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema – Attraverso PRIME offriamo un dialogo tempestivo e avanzato per consentire la generazione di dati migliori e prove più solide sui benefici e sui rischi di un farmaco”.

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