La Cina taglia i dazi sui farmaci antitumorali

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Il premier cinese Li Keqiang ha annunciato che la Cina annullerà le tariffe di importazione sui farmaci antitumorali stranieri. Questo potrebbe avvantaggiare aziende come Roche, Novartis e AstraZeneca e spingere le case farmaceutiche locali a un impegno maggiore nella produzione. “Miriamo a ridurre ulteriormente le tariffe globali attraverso il processo di importazione con il taglio delle tariffe su importanti beni di consumo quotidiani, inclusi i farmaci. Inoltre, prevediamo di eliminare gradualmente i dazi sui farmaci antitumorali necessari”, ha detto il premier martedì durante una conferenza stampa televisiva alla chiusura della conferenza annuale del paese. Pur senza fornire un calendario dettagliato, Li ha anche detto che il Paese si aprirà ulteriormente per stimolare la vitalità del mercato. “Il nostro obiettivo è garantire che sia le imprese locali, sia quelle straniere siano in grado di competere ad armi pari in questo grande mercato cinese di oltre 1,3 miliardi di persone”, ha affermato il premier appena rieletto. “Vogliamo garantire ai nostri consumatori maggiori opzioni terapeutiche e un costante aggiornamento dei prodotti e dei servizi cinesi, per perseguire uno sviluppo di alta qualità”.

Lo scenario
La Cina ha la più grande popolazione di malati di cancro al mondo, quindi è un mercato interessante per i produttori di farmaci oncologici. Secondo una recente stima del National Cancer Center cinese, solo nel 2015 sono stati diagnosticati nuovi casi di tumore a più di 4,2 milioni di persone. I farmaci antitumorali sono da sempre costosi nel paese, anche perché quelli più recenti e avanzati sono ancora prodotti all’estero. Le aziende farmaceutiche nazionali stanno facendo notevoli progressi nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, ma hanno ancora molta strada da fare. Lo strumento di riduzione dei prezzi utilizzato dal governo cinese è costituito dalla National Drug List, che elenca tutti i farmaci coperti dal programma di assicurazione nazionale del paese. I produttori di farmaci devono negoziare significative riduzioni dei prezzi con il governo per conquistare punti in quella lista e raggiungere un numero più elevato di pazienti. Con la revisione più recente dello scorso luglio, ad esempio, Roche ha tagliato il prezzo al dettaglio di Herceptin di quasi il 70%, portandolo a 7.600 yuan cinesi ( 1.200 dollari) per flacone. L’annuncio di Li Keqiang sul taglio dei dazi di importazione si contrappone a quello del presidente USA Donald Trump, il quale è pronto a imporre 60 miliardi di dollari in tariffe annuali sui prodotti cinesi, secondo quanto riportato dal  The Washington Post.

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