Nuova alleanza strategica in oncologia tra Bristol Myers Squibb e BioNTech, che svilupperanno congiuntamente un anticorpo bispecifico sperimentale. Denominato BNT327, il candidato punta simultaneamente a due target chiave della terapia antitumorale: PD-L1 e VEGF, tra i bersagli più studiati e validati degli ultimi vent’anni in oncologia.
In base all’accordo, Bristol Myers Squibb verserà a BioNTech un anticipo di 1,5 miliardi di dollari. Le due aziende lavoreranno insieme allo sviluppo del candidato e, in caso di approvazione, ne condivideranno anche la commercializzazione. Ciascuna delle due potrà inoltre proseguire sviluppi indipendenti del farmaco in aree terapeutiche diverse da quelle oncologiche già in studio.
L’intesa prevede, per BMS anche pagamenti aggiuntivi non condizionati per un valore fino a 2 miliardi di dollari entro il 2028, legati all’ingresso di BNT327 sul mercato.
“Non vediamo l’ora di collaborare per accelerare gli studi clinici esistenti e i tempi di commercializzazione, ampliando al contempo il numero di potenziali indicazioni per il candidato”, osserva il CEO di BMS, Christopher Boerner.
BioNTech ha ottenuto BNT327 attraverso l’acquisizione da 800 milioni di dollari della biotech cinese Biotheus alla fine del 2024. Il candidato è attualmente in Fase III sia per il tumore al polmone a piccole cellule, sia per quello non a piccole cellule. Un terzo studio di fase avanzata sul carcinoma mammario triplo negativo dovrebbe partire entro la fine del 2025.
“Riteniamo che BNT327 abbia il potenziale per diventare un asset immuno-oncologico fondamentale, capace di superare i limiti degli inibitori di checkpoint a meccanismo singolo ed espandersi a numerose indicazioni nei tumori solidi”, conclude il CEO di BioNTech, Ugur Sahin.
