GlaxoSmithKline ha acquisito la quota del 36,5% detenuta da Novartis nella joint venture del settore consumer healthcare, costituita nel 2015. Costo dell’operazione: 13 miliardi di dollari. La big pharma statunitense ha dunque esercitato l’opzione d’acquisto. In casa Novartis, ora, potrebbero aprirsi scenari interessanti. A maggio 2017, un investitore chiave di GSK, Neil Woodford – founding partner di Woodford Investment – nell’auspicare l’acquisto della quota della join venture, aveva avanzato l’ipotesi che la pharma di Basilea potesse usare l’incasso per finanziare un big takeover, con AstraZeneca nel mirino. Entrambe le aziende esprimono soddisfazione per la conclusione dell’accordo. GSK si aspetta ora incremento dei flussi di cassa e dei ricavi; Novartis sottolinea di aver disinvestito “un’attività non-core a un prezzo attraente”. Fra i prodotti da banco della joint venutre vi sono alcuni marchi di largo consumo, come Rinazina o Voltaren.
Notizie correlate
-
AbbVie: da uno studio di confronto risultati positivi per upadacitinib
AbbVie ha comunicato i risultati positivi del primo studio... -
Rosati (Gsk): “Momelotinib disponibile in uso compassionevole, ma Gsk ha già sottoposto ad Aifa richiesta di approvazione”
Avviato l’iter approvativo anche in Aifa per il Jak... -
Monitoraggio spesa farmaceutica. Report Aifa: nei primi 11 mesi del 2023 supera i 20 miliardi di euro
L’AIFA ha reso disponibile un aggiornamento dei documenti relativi...