Olimpiadi: sul podio dell’advertising anche Big Pharma

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Non hanno vinto medaglie, ma hanno comunque ottenuto un piazzamento d’onore le case farmaceutiche che hanno deciso di partecipare come sponsor ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

Questa speciale classifica “olimpica” vede in testa Novo Nordisk, che ha speso 9,2 milioni di dollari per pubblicizzare il farmaco GLP-1 per il diabete Victoza; al secondo posto Pfizer, che ha puntato sull’antidolorifico Lyrica, con 9,1 milioni di dollari e sull’antinfiammatorio Xeljanz con 5,7 milioni. Cifre paragonabili a quelle di brand di prodotti di consumo top spending come Chrysler, che ha speso oltre 40 milioni di dollari, o Samsung, i cui investimenti per le Olimpiadi hanno superato i 30 milioni di dollari.

Nel complesso, 20 brand e case farmaceutiche hanno trasmesso 293 spot televisivi durante i 15 giorni delle Olimpiadi nel primetime di NBC e in quelli via cavo di NBC Sports, CNBC, MSNBC e USA Network.

Merck, Mylan e Pfizer hanno realizzato spot istituzionali o sulla health awarness, mentre altri brand protagonisti di spot sono stati l’anticoagulante Xarelto di Johnson&Johnson e l’antidepressivo Trintellix di Lundbeck e Takeda.

Unica nota negativa: Bloomberg ha riferito che l’audience televisiva delle Olimpiadi è scesa del 17% rispetto a Londra 2012. Si tratta dell primo calo negli indici d’ascolto dei Giochi Olimpici estivi dal 2000.

 

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