Biotech e pharma alleate per i test di sequenziamento genico

Condividi:
Share

(Reuters Health) – Con la diffusione di terapie che colpiscono mutazioni genetiche rare dei tumori, le aziende puntano alla diffusione dei test di sequenziamento genico di nuova generazione, in grado di individuare con precisione quei pazienti che beneficeranno dei nuovi trattamenti.

E per farlo, in attesa di avere rimborsi dalle assicurazioni e dai sistemi sanitari o di dimostrare il vantaggio a livello di costi-benefici di questi test, scendono in campo con finanziamenti ad hoc per sensibilizzare direttamente medici e pazienti.

E’ il caso, per esempio, di Bayer, che commercializza uno di quei farmaci con un cosiddetto ‘effetto Lazzaro’; che riescono cioè, in alcuni pazienti, a invertire l’andamento del cancro in fase avanzata, quando tutte le altre opzioni di trattamento hanno fallito. Si tratta di Vitrakvi – sviluppato da Loxo Oncology e commercializzato da Bayer – che tratta i tumori caratterizzati da una rara mutazione genetica, che appare in meno dell’1% dei carcinomi solidi, indipendentemente da dove si sviluppino.

Trovare i pazienti sui quali questa terapia avrà effetto richiede però l’adozione diffusa di test sofisticati, in grado di indviduare molteplici alterazioni genetiche che potrebbero essere alla base dello sviluppo del cancro. Ma finora il cammino è stato lento.

L’adozione dei cosiddetti test di sequenziamento di nuova generazione (NGS) è stata rallentata dal fatto che molte assicurazioni – come avviene in USA – non li rimborsano, soprattutto per le preoccupazioni legate al fatto che i test attualmente a disposizione non hanno alle spalle un razionale scientifico che ne supporti l’uso su larga scala.
Ora sembra di assistere a un’inversione di rotta.

Dalle piccole aziende come Blueprint Medicines alle grandi multinazionali come Eli Lilly e Roche, il settore pharma sta prendendo in mano la situazione, con l’assunzione di personale, commerciale e tecnico, dedicato. Un obiettivo per il quale Bayer ha dichiarato che investirà 70 milioni di dollari. E il budget potrebbe aumentare man mano che Vitrakvi verrà approvato in altri paesi.

Secondo Brian Alexander, di Roche Foundation Medicine, che si occupa di test genetici, solo il 15% circa dei pazienti americani con tumore avanzato ha una profilazione genetica completa. Un altro 25% ottiene test a singolo gene, mentre la gran parte dei malati non viene affatto sottoposta a questi esami.

Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)

Notizie correlate

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Daily Health Industry © 2024