Bristol Myers Squibb ha annunciato che la Commissione Europea (EC) ha approvato una nuova formulazione di nivolumab associata a una nuova modalità di somministrazione (sottocutanea [SC]), una nuova formulazione farmaceutica (soluzione iniettabile) e un nuovo dosaggio (600 mg/fiala). Nivolumab SC, o nivolumab per uso sottocutaneo co-formulato con ialuronidasi umana ricombinante (rHuPH20), è stato approvato per l’utilizzo in molteplici tumori solidi dell’adulto come monoterapia, monoterapia di mantenimento successiva al completamento della terapia di combinazione con nivolumab endovenoso più ipilimumab, o in combinazione con chemioterapia o cabozantinib.
“La decisione della Commissione Europea di approvare nivolumab SC inaugura una nuova era della cura del cancro, in cui siamo in grado di somministrare un’iniezione di 3-5 minuti di un trattamento che ha dimostrato un’efficacia e una sicurezza paragonabili a quelle di nivolumab per via endovenosa (IV), che ha cambiato il panorama della cura del cancro oltre un decennio fa”, afferma Dana Walke, responsabile del programma globale di nivolumab, Bristol Myers Squibb, “BMS è impegnata nello sviluppo di farmaci che contribuiscano a migliorare l’esperienza del paziente e, con l’approvazione di nivolumab SC nell’Unione Europea, stiamo raggiungendo questo obiettivo”.
La decisione positiva della Commissione Europea si basa sui risultati dello studio clinico CheckMate -67T e su dati aggiuntivi che hanno dimostrato profili di farmacocinetica (PK) e di sicurezza paragonabili tra nivolumab SC e nivolumab IV. Lo studio clinico CheckMate –67T ha mostrato la non inferiorità negli endpoint primari di farmacocinetica (PK), Cavgd28 (concentrazione sierica media di nivolumab nei primi 28 giorni) e Cminss (concentrazione sierica minima allo stato stazionario), con nivolumab SC rispetto a nivolumab IV nei pazienti adulti con carcinoma a cellule renali chiare (ccRCC) avanzato o metastatico che avevano ricevuto non più di due precedenti linee di terapia sistemica ma non erano stati trattati con una precedente terapia immuno-oncologica. Il rapporto medio geometrico (GMR) per Cavgd28 è stato 2,10 (CI 90%: 2,00-2,20) e per Cminss è stato 1,77 (CI 90%: 1,63-1,93). Inoltre, come endpoint secondario chiave, il tasso di risposta obiettiva (ORR) nel braccio nivolumab SC (n=248) è stato del 24% (CI 95%: 19-30), rispetto al 18% (CI 95%: 14-24) nel braccio nivolumab IV (n=247), dimostrando che nivolumab SC ha un’efficacia simile rispetto a nivolumab IV. Il profilo di sicurezza di nivolumab SC è rimasto coerente con la formulazione per via endovenosa.
I risultati di farmacocinetica, efficacia e sicurezza dello studio CheckMate -67T sono stati presentati all’American Society of Clinical Oncology (ASCO) Genitourinary Cancers Symposium 2024. Ulteriori analisi sono state divulgate al Congresso annuale ASCO 2024, al Congresso 2024 della European Society for Medical Oncology (ESMO), e sono state pubblicate da Annals of Oncology.
In quanto primo inibitore di PD-1 somministrato per via sottocutanea approvato nell’Unione Europea, nivolumab per via sottocutanea sta contribuendo a definire il panorama terapeutico per i pazienti eleggibili offrendo loro un nuovo modo per ottenere potenzialmente gli stessi benefici della formulazione endovenosa di nivolumab, in modo più conveniente. “Questa approvazione offre ai pazienti eleggibili e ai medici un nuovo modo per personalizzare i piani terapeutici in base alle esigenze di ciascun individuo e per migliorare l’efficacia con cui nivolumab può essere somministrato dal punto di vista del paziente e dell’organizzazione delle nostre risorse sanitarie”, dichiara Laurence Albiges, Professore di Oncologia Medica alla Université Paris-Saclay, e Direttore del Dipartimento di Oncologia del Gustave Roussy, Villejuif, Francia.
L’approvazione della Commissione Europea è valida in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea (UE), nonché in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Il 27 dicembre 2024, nivolumab sottocutaneo e ialuronidasi-nvhy è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Bristol Myers Squibb ringrazia i pazienti e gli sperimentatori coinvolti nello studio clinico CheckMate -67T.
Lo studio CheckMate -67T
CheckMate -67T è uno studio di Fase 3, randomizzato, in aperto, di non inferiorità, per la valutazione di nivolumab sottocutaneo rispetto a nivolumab endovenoso (IV), nei pazienti adulti con carcinoma a cellule renali chiare (ccRCC) avanzato o metastatico trattati con una precedente terapia sistemica. Sono stati randomizzati 495 pazienti a ricevere nivolumab 1.200 mg ogni 4 settimane per via sottocutanea (n=248), o nivolumab 3 mg/kg ogni 2 settimane per via endovenosa (n=247). Gli endpoint co-primari sono la concentrazione media nei primi 28 giorni (Cavgd28) e la concentrazione sierica minima allo stato stazionario (Cminss). Il principale endpoint secondario è il tasso di risposta globale, valutato da una revisione centrale indipendente in cieco.
Il profilo di sicurezza dello studio CheckMate -67T
Reazioni avverse gravi si sono verificate nel 28% dei pazienti trattati con nivolumab sottocutaneo (n=247). Le più frequenti reazioni avverse gravi riportate nel >1% dei pazienti trattati con nivolumab sottocutaneo sono risultate versamento pleurico (1,6%), polmonite (1,6%), iperglicemia (1,2%), iperkaliemia (1,2%), emorragia (1,2%) e diarrea (1,2%). Le reazioni avverse più comuni (≥10%) nei pazienti trattati con nivolumab sottocutaneo (n=247) sono state dolore muscoloscheletrico (31%), stanchezza (20%), prurito (16%), rash (15%), ipotiroidismo (12%), diarrea (11%), tosse (11%) e dolore addominale (10%). Reazioni avverse mortali si sono verificate in 3 (1,2%) pazienti che hanno ricevuto nivolumab sottocutaneo; tra queste miocardite, miosite e complicanze della colite. La terapia oggetto dello studio è stata interrotta nel 10% dei pazienti a causa di reazioni avverse. Il profilo di sicurezza di nivolumab sottocutaneo è risultato sovrapponibile a quello di nivolumab IV.
La somministrazione sottocutanea
La somministrazione sottocutanea consiste nel somministrare il trattamento sotto la pelle ed è un’alternativa all’infusione endovenosa. La somministrazione sottocutanea presenta diversi vantaggi potenziali: può avere un impatto sulla disponibilità delle poltrone per infusione, può ridurre il tempo dedicato alla preparazione e alla somministrazione del trattamento, e potrebbe anche semplificare la somministrazione del trattamento per i pazienti con vene di difficile accesso o che non desiderano un accesso venoso centrale.
Nivolumab
Nivolumab è un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, che è stato progettato per potenziare il nostro sistema immunitario al fine di ristabilire la risposta immunitaria anti-tumorale. Sfruttando il nostro sistema immunitario contro il cancro, nivolumab è divenuto un’importante opzione di trattamento per molti tipi di tumore.
Il programma globale di sviluppo di nivolumab si basa sulle conoscenze scientifiche di Bristol Myers Squibb nel campo dell’immuno-oncologia e include un’ampia gamma di studi clinici, in tutte le fasi della sperimentazione, compresa la fase 3, in molti tipi di tumori. Ad oggi, nel programma di sviluppo clinico di nivolumab sono stati arruolati più di 35.000 pazienti. Gli studi clinici con nivolumab hanno contribuito ad approfondire le conoscenze sul potenziale ruolo dei biomarcatori nella cura dei pazienti, in particolare nel modo in cui essi possano beneficiare di nivolumab in relazione ai vari livelli di espressione di PD-L1.
A luglio 2014 nivolumab è stato il primo inibitore del checkpoint immunitario PD-1 al mondo ad aver ottenuto l’approvazione dalle Autorità Regolatorie. Attualmente è approvato in più di 65 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Giappone e la Cina. A ottobre 2015 la combinazione di nivolumab e ipilimumab è stata il primo regime in campo immuno-oncologico a ricevere l’approvazione dalle Autorità Regolatorie per il trattamento del melanoma metastatico ed è attualmente approvata in più di 50 Paesi, inclusi gli Stati Uniti e l’Unione Europea.
Bristol Myers Squibb e la collaborazione con Ono Pharmaceutical
Nel 2011, grazie a un accordo di collaborazione con Ono Pharmaceutical Co., Bristol Myers Squibb ha esteso i diritti di sviluppo e commercializzazione di nivolumab in tutto il mondo, esclusi Giappone, Corea del Sud e Taiwan, dove Ono mantiene tutti i diritti sul farmaco. Il 23 luglio 2014 Bristol Myers Squibb e Ono hanno ulteriormente ampliato l’accordo di collaborazione strategica per sviluppare e commercializzare congiuntamente molteplici immunoterapie – sia come singoli farmaci che come regimi di combinazione – per il trattamento dei pazienti con cancro in Giappone, Corea del Sud e Taiwan.