Biosimilari: corsa europea, stallo americano

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(Reuters Health) – Secondo alcuni esperti UK, i biosimilari di MabThera di Roche hanno guadagnato l’80% del mercato britannico dal momento del lancio, avvenuto un anno fa, facendo risparmiare al sistema sanitario 80 milioni di sterline.La rapida adozione dei due biosimilari di rituxumab messi a punto da Celtrion e Novartis è stata accompagnata da sconti del 50-60% praticati dal Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS).La situazione contrasta decisamente con quella degli Stati Uniti, dove l’introduzione dei biosimilari nel mercato farmaceutico segna il passo, tanto da spingere il Commissario della Food and Drug Adm inistration (FDA), Scott Gottlieb ,a sollecitare una politica di maggiore apertura. Nel resto d’Europa i biosimilari stanno conquistando quote di mercato sempre maggiori. Nei prossimi mesi è atteso l’arrivo di una versione biosimilare di Humira, farmaco per l’artrite reumatoide di AbbVie che è il più venduto al mondo, mentre il biosimilare di Avastin, altro farmaco per il cancro di Roche, dovrebbe essere lanciato nel 2019. L’NHS britannico ha stimato che i biosimilari potrebbero far risparmiare fino a 300 milioni di sterline all’anno. Jatinder Harchowal, responsabile della Farmacia presso l’ospedale Royal Marsden e uno dei coordinatori della spinta all’uso dei biosimilari del Regno Unito, ritiene che la portata degli sconti ottenuta finora fa supporre che i risparmi potrebbero essere ancora maggiori. “Si tratta di cifre elevate. Senza compromettere l’efficacia clinica, è un grande risparmio che può essere reinvestito all’interno dell’NHS”, ha dichiarato Harchowal.

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana per Dailly Health News)

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