Sanità: in GU il Decreto Milleproroghe 2021

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto Milleproroghe che il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 23 dicembre. Nel provvedimento sono state inserite anche diverse proroghe per la sanità su tematiche che vanno dalle assunzioni in Aifa fino all’attività di ricerca ed alla riapertura dell’elenco nazionale degli idonei all’incarico di direttore generale delle Aziende ed Enti del Ssn.

In particolare, le proroghe dei termini in materia di sanità sono state inserite all’articolo 4.

Si proroga anche per l’anno 2021 l’utilizzo delle risorse a valere sul finanziamento del Ssn, accantonate per le quote premiali da destinare alle regioni virtuose (legge 191/2009).

Previsto poi l’accantonamento per il 2021 della somma annua a valere sulle risorse finanziarie del Ssn per la realizzazione di obiettivi connessi ad attività di ricerca, assistenza e cura relativi al miglioramento dei livelli essenziali di assistenza e collegati a prestazioni che non trovano remunerazione nel vigente nomenclatore tariffario, intervenendo sia sulla legge 4 dicembre 2017, n. 172 che sulla legge 28 giugno 2019, n. 58.

Si sposta al 2022 l’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Ssn (legge 60/2019).

Si proroga al 1° gennaio 2022 quanto previsto in materia di protezione degli animali utilizzati per scopi scientifici (Dlgs 26/2014).

Le procedure concorsuali e le assunzioni in Aifa potranno essere effettuate anche nel 2021.

E ancora, per garantire la necessaria continuità delle attività di ricerca, nelle more dell’emanazione del Dpcm di cui all’art. 1, comma 425, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, in considerazione dell’attuale situazione di straordinaria di emergenza sanitaria, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico e gli Istituti zooprofilattici sperimentali, potranno continuare ad avvalersi del personale addetto alle attività di ricerca, nonché di personale di supporto alla ricerca, assunto con contratti di lavoro flessibile e in servizio presso tali istituti, fino al 30 settembre 2021 per un ulteriore anno, compatibilmente con le disponibilità finanziarie disponibili. Agli oneri derivanti dalla presente disposizione, si provvede nei limiti delle complessive risorse finanziarie disponibili per le attività di ricerca, proprie di ciascun Istituto, e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Infine, per garantire l’ampliamento della platea dei soggetti idonei all’incarico di direttore generale delle Aziende ed Enti del Ssn, anche in ragione delle esigenze straordinarie ed urgenti dovute al Covid, l’elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina pubblicato sul portale del Ministero della Salute il 1° Aprile 2020 è integrato entro il 21 marzo 2021. A tal fine i termini di presentazione delle domande sono riaperti dal 21 gennaio 2021 al 5 febbraio 2021. Restano iscritti i soggetti già inseriti nell’elenco nazionale all’entrata in vigore del decreto.

Nel testo prevista poi la proroga di alcuni termini correlati ai provvedimenti seguiti alla dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, fino alla data di cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 marzo 2021, con la previsione che le relative disposizioni vengano attuate nei limiti delle risorse disponibili autorizzate a legislazione vigente.

Tali termini riguardano, tra l’altro:
– il potenziamento delle reti di assistenza territoriale;
– la disciplina delle aree sanitarie temporanee;
– le unità speciali di continuità assistenziale;
– disposizioni finalizzate a facilitare l’acquisizione di dispositivi di protezione e medicali;
– la permanenza in servizio del personale sanitario;
– la deroga delle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie e in materia di cittadinanza per l’assunzione alle dipendenze della pubblica amministrazione;
– disposizioni straordinarie per la produzione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione industriale;
– misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività;
– semplificazioni in materia di organi collegiali;
– la dispensa temporanea dal servizio e non computabilità di alcuni periodi di assenza dal servizio;
– l’abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo e ulteriori misure urgenti in materia di professioni sanitarie;
– lo svolgimento degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni e dei tirocini professionalizzanti e curriculari;
– la continuità della gestione delle università e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
– la sottoscrizione e comunicazione di contratti finanziari;
– l’avvio di specifiche funzioni assistenziali per l’emergenza Covid-19;
– la sospensione del termine di pagamento dei versamenti contributivi dei lavoratori autonomi beneficiari dell’esonero contributivo di novembre e dicembre 2020, fino alla comunicazione dell’esito della istanza da parte dell’Inps;
– misure di semplificazione per il collegamento digitale delle scuole e degli ospedali;
– la proroga fino al 30 giugno 2021 della sospensione dell’esecuzione dei cosiddetti “sfratti per morosità” (provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze), degli sfratti relativi a immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari e degli sfratti aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore.

Il provvedimento proroga, inoltre, alcuni termini relativi alla disciplina applicabile agli intermediari bancari e finanziari insediati nel Regno Unito che intendono continuare a operare in Italia dopo il termine del periodo di transizione stabilito nella parte IV dell’Accordo sul recesso dello stesso Regno Unito dalla Unione europea, limitatamente alla gestione residua delle posizioni contrattuali e delle coperture in essere alla stessa data, in modo da assicurarne la continuità dei servizi nei confronti dei contraenti, assicurati o aventi diritto a prestazioni assicurative, nonché l’adeguata vigilanza.

Infine, il decreto prevede il recepimento della decisione del Consiglio dell’Unione europea (UE) in materia di risorse proprie (le risorse che finanziano il bilancio europeo) per il periodo di programmazione 2021-2027, a seguito dell’accordo politico raggiunto dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi dell’Unione nel Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020, e ribadito al recente Consiglio europeo del 10-11 dicembre 2020. L’effettiva entrata in vigore della decisione avverrà all’esito del processo di ratifica da parte di tutti gli Stati membri, ma con effetto retroattivo al 1° gennaio 2021. Tale decisione è propedeutica all’attuazione dell’accordo sul “Recovery Fund”, poiché i fondi necessari ad assicurarne il finanziamento dovranno essere reperiti mediante ricorso al mercato finanziario da parte della Commissione europea.

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