Leogrande (Ingegneri Clinici): abbiamo registrato scarsa capacità di raccolta dei fabbisogni tecnologici

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Si è aperto stamane in diretta online il XX Convegno dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici-AIIC, che lancia il tema “EMERGENZA SSN! Ripartiamo insieme da competenze, tecnologie, organizzazione” (10-13 novembre). Nel suo intervento inaugurale il presidente dell’Associazione, Lorenzo Leogrande, ha sottolineato che “purtroppo sono in emergenza sia il Paese, che il Servizio Sanitario Nazionale. Quest’ultimo lo è pesantemente anche dal punto di vista delle tecnologie per la salute, che potrebbero offrire un contributo essenziale alle risposte efficaci in termini di presa in carico, ma che in realtà fanno parte del problema” perché non sono correttamente governate. “Dal nostro punto di osservazione”, ha dichiarato Leogrande, “in tutti questi mesi abbiamo registrato scarsa capacità di raccolta dei fabbisogni tecnologici e colto diverse e preoccupanti falle nella Linea di comando in emergenza per quanto riguarda la dimensione tecnologica. Abbiamo assistito alla preoccupante mancanza di chiarezza nei passaggi all’interno delle istituzioni centrali e tra le istituzioni centrali e i livelli regionali e locali. Abbiamo registrato carenze preoccupanti nelle gestione delle donazioni. Abbiamo segnalato i rischi per la sicurezza dei pazienti. Abbiamo vissuto mesi in cui la struttura commissariale si è mossa sempre prescindendo completamente dal coinvolgimento dei professionisti di settore: questo non ci sembra sia il modo migliore per affrontare un emergenza ed i risultati purtroppo ci danno ragione”.

Il messaggio degli ingegneri clinici è quindi decisamente preoccupato perché nel recente passato si sono registrate enormi carenze e sordità nei confronti dei messaggi d’allarme inviati: le tecnologie per la salute possono essere oggi un supporto essenziale per superare l’emergenza oppure rimarranno un problema nel problema?

Leogrande al termine del suo intervento inaugurale ha pertanto sottolineato che il Paese può farcela se le competenze necessarie vengono coinvolte. Non può farcela se tecnologie, organizzazione e competenze vanno ognuna per la propria strada, con dilettantismo e senza preparazione. “Pertanto – ha affermato il presidente AIIC – l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici auspica: che la capacità di affrontare l’emergenza che sia adeguata all’emergenza stessa e non sia più lasciata a competenze casuali e improvvisate in ambito tecnologico; che gli esperti di tecnologie siano coinvolti al cuore della cabina che affronta l’emergenza; che gli ingegneri clinici siano presenti nella CTS; che il Paese comprenda che si risponde all’emergenza lavorando insieme con sforzi comuni; che si possa realizzare un pronto ritorno alla normalità nei processi e nei flussi di programmazione ed approvvigionamento delle tecnologie”.

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