Investimenti e innovazione, la ricetta di AbbVie Italia

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Con 130 milioni di euro investiti in Italia negli ultimi 8 anni, di cui poco meno di 30 sullo stabilimento di Campoverde di Aprilia, Latina, per nuove linee produttive e ampliamento dell’impianto chimico, AbbVie si pone in prima linea in un comparto, quello della farmaceutica, trainante per l’economia italiana.

Investimenti in ricerca, tecnologia e sviluppo sono il cuore pulsante di questa azienda biofarmaceutica che fa del suo polo produttivo di Campoverde un centro all’avanguardia per produzione, innovazione nel campo dell’immunologia e rispetto dell’ambiente.

“Con 32,7 miliardi di dollari di fatturato nel 2018 e 5,1 miliardi di dollari investiti in ricerca, AbbVie rinnova il suo impegno con un importante e crescente contributo in termini di innovazione, investimenti, export, occupazione e ricerca a beneficio dei pazienti e della sostenibilità del sistema sanitario”, dichiara Fabrizio Greco, Amministratore Delegato AbbVie Italia in occasione dell’evento “Il valore dell’innovazione per una crescita sostenibile” che si è svolto mercoledì 6 novembre presso il polo produttivo di Campoverde di Aprilia. La presenza nel nostro paese dell’azienda si conferma forte: “In meno di 10 anni, abbiamo investito 130 milioni di euro di cui 60 nel 2016 e 30 nel 2019 – prosegue – Solo una nuova governance di settore fondata sul valore delle terapie e sul loro rapido accesso da parte dei pazienti potrà però consentire di beneficiare pienamente del valore che le imprese basate sulla ricerca generano per i pazienti, la società e il sistema economico del nostro paese”, conclude Greco.

AbbVie ha investito in Italia sull’ampliamento della capacità produttiva del proprio sito di Campoverde, in particolare nell’immunologia in dermatologia, reumatologia e gastroenterologia, consolidando l’esperienza già maturata nella ricerca, sviluppo e produzione dell’anticorpo monoclonale per il trattamento delle malattie croniche infiammatorie immuno-mediate.

“Il sito produttivo di Campoverde utilizza con continuità le risorse con l’obiettivo di rendere lo stabilimento sempre più efficiente, competitivo e sostenibile”, commenta Daniela Toia, Direttore del Polo Produttivo AbbVie Italia. “Cento i milioni di euro investiti negli ultimi 5 anni, di cui 30 nell’ultimo anno e 60 per le nuove linee di produzione hanno portato lo stabilimento a produrre 600 farmaci distribuiti in 100 paesi – prosegue Toia – In particolare, l’ampliamento dell’impianto chimico e le nuove linee produttive, realizzati secondo le tecnologie più avanzate, supporteranno la produzione dei nostri farmaci sulla base del piano strategico di AbbVie Global, incluse le nuove terapie per il trattamento delle malattie autoimmuni, la cui introduzione sul mercato è attesa nei prossimi mesi. Questo ampliamento della capacità produttiva rappresenta un riconoscimento degli elevati standard di qualità, sicurezza e del livello di eccellenza operativa raggiunti globalmente da AbbVie”. Ma lo stabilimento non è solo produzione, è anche sostenibilità: “Lo sviluppo sostenibile  è una prerogativa di questo sito produttivo che negli anni ha lavorato per raggiungere un equilibrio tra obiettivi finanziari e ambientali e la responsabilità sociale. Su un’area totale di 270,180 mq, il 90% dell’energia è autoprodotta dallo stabilimento e l’84% dei rifiuti è destinata al riciclo”, spiega Toia.

In Italia, gli investimenti da parte delle imprese del farmaco per gli studi clinici superano i 700 milioni di euro all’anno, il più alto contributo al sistema nazionale di ricerca. In questo ambito, AbbVie ha intrapreso un significativo percorso nello sviluppo dei farmaci più innovativi, in particolare nell’immunologia (Malattie infiammatorie croniche autoimmuni). “Nel 2018, gli investimenti in ricerca in Italia è aumentata ed il nostro paese rappresenta il 20% delle attività di sperimentazione clinica in Europa”, precisa Annalisa Iezzi, direttore medico AbbVie Italia. “Il campo dell’immunologia rappresenta l’area di maggior interesse e siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo di nuove terapie in questo ambito, per patologie infiammatorie croniche, proprio qui a Campoverde”.

La farmaceutica in Italia rappresenta un asset importante dell’economia e può contribuire in maniera determinante alla crescita del nostro paese oltre che alla salute delle persone. La filiera della salute rappresenta infatti la terza industria del Paese e incide per il 10,7% sul PIL. “L’industria farmaceutica piace sempre di più agli italiani grazie a ricerca, innovazione, welfare e investimenti”, spiega Giuseppe Venturelli Presidente Doxapharma commentando i dati emersi da una indagine realizzata proprio sul tema. “Negli ultimi 3 anni, abbiamo registrato un graduale miglioramento della percezione del comparto farmaceutico in Italia, settore questo primo in Europa per export e che dà lavoro ad oltre 66mila addetti, di cui il 90% laureati e diplomati, con una crescita di circa 7mila posti qualificati l’anno. È un settore che non guarda alla differenze di genere e che anzi fa registrare un 42% di donne con livello di inquadramento medio/alto – prosegue Venturelli – A cambiare dunque è stata la percezione della reputazione che le aziende farmaceutiche hanno per le persone”, conclude.

AbbiVie dunque si inserisce perfettamente in questo quadro di innovazione e sostenibilità.

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