Polifarma: presentato il primo candidato Digital Therapeutic per l’ipertensione arteriosa

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Il progetto del primo candidato Digital Therapeutic per il trattamento dell’ipertensione arteriosa realizzato in Italia è stato presentato al Congresso Nazionale della SIIA – Società Italiana Ipertensione Arteriosa con una comunicazione scientifica del team di ricerca e sviluppo guidato da Silvana D’Alessio e Giuseppe Recchia.

“Terapia significa migliorare la salute del paziente, digitale indica il software. Terapia digitale è il trattamento della malattia con un software, per migliorare il risultato clinico del paziente” precisa Giuseppe Recchia, co-fondatore e CEO di daVi DigitalMedicine, startup innovativa che con Polifarma ha avviato il progetto.

“L’obiettivo dello sviluppo di un Digital Therapeutic è migliorare i risultati clinici attesi con la terapia farmacologica” – afferma Silvana D’Alessio, responsabile della Ricerca & Sviluppo di Polifarma – Con lo sviluppo del nostro candidato intendiamo innovare il trattamento dell’ipertensione, associando due tecnologie sanitarie; quella chimica, rappresentata dal farmaco, e quella digitale rappresentata dal Digital Therapeutic. Riteniamo che questa modalità sia oggi in grado di aggiungere valore alla terapia del paziente con ipertensione arteriosa”.

Il disegno e lo sviluppo del candidato Digital Therapeutics sono stati avviati nel 2022, con l’obiettivo di ottenere la certificazione del dispositivo nel 2024. Si tratta di un dispositivo basato su una “app” per smartphone, tablet o PC che ha lo scopo di monitorare la pressione arteriosa (Digital Monitoring), consentire l’autogestione dell’ipertensione arteriosa con formazione e supporto al paziente (Digital Self-Management Education Support), ottimizzare una specifica terapia farmacologica antipertensiva (Digital Drug Support).

Il progetto è guidato da uno Steering Committee – composto da esperti di diversa estrazione, tra i quali un paziente esperto in tecnologie digitali, un paziente rappresentante di una organizzazione di persone con malattie cardiovascolari, medici di medicina generale e specialisti dell’ipertensione, informatici, bioingegneri – e realizzato da un Team di ricerca che opera secondo i principi del participatory design. “Si tratta di una collaborazione tra esperti e utenti per sviluppare un dispositivo digitale che veda il paziente realmente al centro, non tanto come slogan quanto come bussola dello sviluppo” sottolinea D’Alessio.

Il progetto di ricerca e sviluppo del Digital Therapeutic QK-Digital procede in modo simile a quello di un farmaco attraverso le fasi di ricerca, scoperta e sviluppo. “L’obiettivo è il trattamento dell’ipertensione – spiega Recchia – e a questo fine, le informazioni da produrre con la ricerca per un antipertensivo che utilizza tecnologia digitale non sono diverse dalle informazioni da produrre con la ricerca di un farmaco antipertensivo di natura chimica. Riteniamo probabile che l’antipertensivo digitale, ovvero il Digital Therapeutics, e quello chimico, ovvero il farmaco, abbiano un ruolo simile nel percorso terapeutico del paziente e che in particolare possano essere tra loro associati. Lo scenario verosimile nel prossimo futuro vedrà un medico che prescrive un antipertensivo digitale insieme a un farmaco antipertensivo, del quale riesce ad ottimizzare l’azione. La natura del principio attivo responsabile dell’effetto terapeutico – chimico o digitale – è secondaria rispetto all’obiettivo terapeutico”.

 

 

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