Gilead acquisisce Forty Seven e si espande nell’ematologia

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Gilead ha stretto un accordo da 4,9 miliardi di dollari per acquistare Forty Seven. L’acquisizione darà alla pharma USA il controllo dell’anticorpo anti-CD47 magrolimab, che ha prodotto dati che hanno impressionato gli investitori alla fine dell’anno scorso.

Forty Seven ha cominciato uno studio nel 2015 sul ruolo antitumorale di CD47 ipotizzato da Irv Weissman e dai suoi colleghi dell’Università di Stanford. Le prove suggeriscono che CD47 sarebbe in grado di neutralizzare un meccanismo chiave usato dai tumori per evitare di essere attaccati dal sistema immunitario, sbloccando così nuove opportunità di terapie combinate.

A dicembre, Forty Seven ha fatto un passo avanti nella convalida di questa ipotesi. I risultati ottenuti dimostrano infatti che oltre il 50% dei pazienti colpiti da sindrome mielodisplastica (MDS) e da leucemia mieloide acuta (AML), trattati con magrolimab e Vidaza di Celgene, ha avuto una risposta completa.

L’ultima volta in cui Gilead ha scommesso su una biotech oncologica è stata quasi tre anni fa, quando ha acquisito Kite Pharma per 11,9 miliardi di dollari. Il CEO Daniel O’Day ritiene che Forty Seven sia l‘acquisto perfetto.

“Magrolimab completa il nostro lavoro già attivo in ambito ematologico aggiungendo un programma di terapia non cellulare che completa la pipeline di terapie di Kite contro i tumori del sangue. Con un profilo che si presta alle terapie combinate, magrolimab potrebbe potenzialmente portare benefici contro diversi di tipi di tumore”, ha detto O’Day in una nota.

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