Degenerazione maculare, un mercato da 27,5 miliardi di dollari

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Entro il 2031 il mercato della degenerazione maculare legata all’età (AMD) potrebbe raggiungere il valore di 27,5 miliardi di dollari nei sette principali mercati – Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Giappone – con un tasso composto di crescita annuale (CAGR) del 14,1%. E’ quanti prevede il rapporto di GlobalDataAge-Related Macular Degeneration: Seven-Market Drug Forecast and Market Analysis – Update“.

Tra i principali motori di questa crescita, il rapporto individua il lancio di nuove terapie a lunga durata anti-fattore di crescita endoteliale (VEGF), per il trattamento della degenerazione maculare senile umida (wAMD), e l’arrivo sul mercato di farmaci destinati all’atrofia geografica (GA).

La degenerazione maculare legata all’età è una condizione in cui viene danneggiata la macula, una piccola area ovale della retina responsabile della visione centrale e nitida. I sintomi sono rappresentati da visione offuscata, scarsa sensibilità al contrasto, metamorfopsia, allucinazioni visive e lento recupero visivo dopo esposizione alla luce.

Sebbene l’AMD non conduca a una completa cecità, la perdita della visione centrale può impattare negativamente sulla qualità della vita, rendendo sempre più complesse le attività quotidiane di chi ne soffre.

Le terapie attualmente in commercio si concentrano principalmente sul meccanismo d’azione dei VEGF; tuttavia sono in fase di sviluppo candidati basati su nuovi meccanismi d’azione, che troveranno un particolare spazio nel trattamento della degenerazione maculare senile umida (wAMD).

Tra questi, UBX-1325 di Unity Biotechnology, un inibitore di Bcl 2, RBM-007 di Ribomic, un inibitore del fattore di crescita 2 dei fibroblasti, e D-4517 di Asvattha Therapeutics, un inibitore del recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine e del VEGF.

Le terapia per la forma avanzata di atrofia geografica (GA) – per la quale sono disponibili sul mercato Syfovre di Apellis Pharmaceuticals e Izervay di Iveric Bio –  potrà contare su tre candidati in fase avanzata di sviluppo: ALK001 di Alkeus Pharmaceuticals, una vitamina A modificata chimicamente, Tinlarebant di Belite Bio, inibitore della proteina 4 che lega il retinolo, e ANX-007 di Annexon, inibitore del sottocomponente C1q del complemento.

Le terapie con intervalli di trattamento più lunghi emergono come una tendenza predominante nella pipeline dell’AMD. Secondo il rapporto di GlobalData, Eylea ad alto dosaggio (aflibercept 8 mg) di Regeneron continuerà a mantenere una significativa quota di mercato grazie alla sua capacità di prolungare gli intervalli di trattamento, dimostrata negli studi clinici.

Tra le altre terapie con intervalli più lunghi il rapporto segnala l’ixoberogene soroparvovec di Adverum Biotechnologies, RGX-314 di AbbVie e REGENXBIO e axitinib SR di Ocular Therapeutix.

 

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