Contraffazione: da Sanofi Italia un progetto per informare gli studenti

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Il fenomeno della vendita online di farmaci falsi o contraffatti è sempre più diffuso su scala mondiale. Rappresenta il 10% del mercato farmaceutico mondiale e riguarda un farmaco su tre. Nell’Unione Europea sono aumentati in misura allarmante le scoperte di medicinali falsificati sotto i profili dell’identità, della storia, dell’origine. E le ultime indagini sulla conoscenza del fenomeno da parte della popolazione mostrano un dato sconfortante: la scarsa consapevolezza della pericolosità per la salute di questi prodotti. Un recente rapporto statunitense mette in luce come il 91% dei siti che vendono farmaci sul web siano riconducibili a grandi gruppi associati, un business mondiale che, si stima, possa superare quello dell’eroina. Si calcola, che per ogni 1.000 dollari investiti, la criminalità può guadagnare intorno a 20.000 dollari dal traffico di eroina e fino a 400.000 dal commercio di farmaci contraffatti. I produttori spesso operano in Paesi come la Russia, la Cina, l’India, le Mauritius, la Turchia e la commercializzazione dei prodotti medicinali contraffatti non ha frontiere. Cosa spinge le persone a rivolgersi a Internet? Il minor costo, talora anche di 10 volte inferiore, rispetto ai farmaci disponibili in farmacia, l’arrivo a domicilio, in modo riservato, senza bisogno di prescrizione medica. Il rischio è quello di mettersi in casa prodotti contraffatti, che contengono sostanze non controllate, di scarsa qualità, con una possibile quantità di principio attivo minore di quello dichiarato in etichetta, o addirittura tossici.

Contrastare il fenomeno
Nonostante l’opera intrapresa da diversi Paesi, compresa l’Italia, l’azione di contrasto maggiormente efficace resta la consapevolezza. Per questo Sanofi Italia supporta un progetto di formazione dedicato ai giovani, in particolare agli alunni delle scuole superiori. “A Scuola di Salute” permetterà ad alunni e insegnanti delle scuole superiori di Sicilia di accedere ad approfondimenti sull’argomento. L’attenzione al team della contraffazione da parte di Sanofi afonda le sue radici in una politica industriale che ha spinto l’azienda  a realizzare, in Francia, a Tours, un Centro Anti-Contraffazione, che collabora con le autorità di diversi Paesi e ch che raccoglie, in modo centralizzato, i casi sospetti; negli ultimi anni sono stati oltre ventimila.

“Sanofi, da sempre attenta alla dimensione etica del paziente in tutte le sue attività, è impegnata in prima linea nella lotta ai farmaci contraffatti,  che costituiscono  un vero pericolo per la salute del paziente per mancanza  degli  standard di qualità, efficacia e sicurezza”. La contraffazione dei farmaci è una vera sfida per la salute e iniziative lodevoli come A Scuola di Salute sono fondamentali per la sensibilizzazione dei giovani”, commenta Fulvia Filippini, Country Public Affairs Head Sanofi Italia. Anche l’assessore della Salute della Regione Siciliana, Baldo Gucciardi, esprime ampio consenso al Progetto “A Scuola di Salute”. “L’iniziativa – osserva l’assessore – offre, in particolare agli alunni delle classi superiori e ai giovani in generale, la consapevolezza del corretto utilizzo dei farmaci e sulla pericolosità per la salute che rappresenta l’uso di quelli oggetto di contraffazione”. Anche Federfarma plaude all’iniziativa. È un’occasione importante – dice Roberto Tobia, presidente Federfarma Sicilia – per fare comprendere ai giovani il valore del farmaco, che non è un bene di consumo. Comprare online, significa utilizzare canali che non passano per le farmacie ufficiali e, quindi, non si potrà mai avere contezza di ciò che contengono.  Occorre fare capire ai giovani che il web può andar bene per tante altre cose, ma non per l’acquisto di farmaci dei quali non si sa un bel niente e che possono rappresentare un rischio grave per la salute”. Il Consiglio d’Europa ha varato il primo strumento giuridico internazionale in ambito penale per il reato di contraffazione di prodotti medicinali. La convenzione “Medicrime” è stata firmata da 23 Paesi ed è entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno.

 

 

 

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