Farmaci più personalizzati significano anche marketing più personalizzato? No, iperpersonalizzato. Utilizzando dati e analisi avanzati, gli operatori di marketing possono migliorare i propri obiettivi e adattare i messaggi al pubblico dei consumatori, fino ad arrivare all’iperpersonalizzazione.I marketer raccolgono dati da più fonti, li filtrano e quindi identificano piccoli gruppi di consumatori che potrebbero essere ricettivi a messaggi specifici. “Questo sta già accadendo in settori come le malattie rare”, afferma l’agenzia specializzata Cambridge BioMarketing.”L’obiettivo dell’iperpersonalizzazione è quello di usare i sistemi, le piattaforme e la tecnologia per poter offrire, in modo dinamico e anche predittivo, contenuti che interessano effettivamente gli utenti”, diceAnnemarie Crivelli, responsabile del settore Digitale di Cambridge BioMarketing. “Ad esempio, nell’e-mail marketing gli operatori del settore farmaceutico possono creare una strategia con un sistema specifico di messaggistica, tagging e targeting per raggiungere ogni persona”. Queste tecniche consentono all’agenzia e ai suoi clienti del mondo farmaceutico di “vedere” ciò che le persone stanno facendo online in tempo reale e, quindi, di utilizzare contenuti predittivi e dinamici per inviare e-mail iperpersonalizzate. Certo, utilizzare il tempo reale nel settore farmaceutico richiede attenzioni speciali. Le normative FDA indicano che il contenuto deve essere prima sottoposto a valutazione e poi approvato per l’uso. In Europa e in Italia la normativa è ancora più stringente. “Questa strategia è più difficile da mettere in atto nel settore farmaceutico”, ha detto Crivelli. “il successo risiede prima nella mappatura e nella pianificazione di ciò che dobbiamo dire e quali sono tutte le opzioni, e poi ottenere l’approvazione normativa per costruire un sistema in grado di dare informazioni su quello che realmente vuole la gente”.
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