ISF, una professione in evoluzione tra Italia e Spagna

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Negli ultimi anni – e in particolare nel periodo post-pandemico – il ruolo dell’Informatore Scientifico del Farmaco (ISF) è profondamente cambiato. Da semplice “promotore” di prodotti, l’ISF si è trasformato in un professionista con competenze sempre più sofisticate. Una figura che ha saputo adattarsi rapidamente alle nuove esigenze del settore e che oggi si apre a prospettive di crescita, sia in Italia che all’estero.

+15% di opportunità nel 2024
Secondo i dati elaborati da Hunters Group, società specializzata nella selezione di personale qualificato, le offerte di lavoro per ISF, medical advisor e key account manager sono aumentate del 15% nell’ultimo anno. Lo studio ha analizzato in particolare i mercati italiano e spagnolo, mettendo in luce tendenze interessanti sia sul piano retributivo, sia su quello contrattuale.

Retribuzioni competitive e nuovi modelli di lavoro
In Italia la retribuzione annua lorda (RAL) media per un ISF è di circa 39.000 euro, con un range che varia da 34.000 a 45.000 euro in base all’esperienza, all’area terapeutica e alla regione. A questa cifra si sommano in media 8.000 euro di bonus.

La maggior parte di questi professionisti è inquadrata con il CCNL chimico-farmaceutico, ma cresce il ricorso alla partita IVA, soprattutto tra i profili junior nelle PMI.

In Spagna la retribuzione annua lorda media è leggermente più bassa (36.000 euro), ma può superare i 50.000 euro nelle grandi città. Anche qui il bonus medio è di circa 7.500 euro. Il mercato spagnolo si distingue per una maggiore flessibilità contrattuale, pur mantenendo solide tutele nelle grandi imprese.

Equità di genere: passi avanti, ma la sfida continua
“In entrambi i Paesi il gender pay gap è contenuto”, osserva Giorgio Weger, Executive Manager Technical Division di Hunters Group, “Ma la vera sfida è garantire pari opportunità di carriera e l’accesso a ruoli apicali indipendentemente dal genere”.

Specializzazioni e settori in crescita
In Italia cresce la domanda di ISF con competenze in aree terapeutiche complesse come oncologia, neurologia e malattie rare. In espansione anche il ruolo del medical science liaison (MSL) e aumenta l’offerta anche nel settore veterinario, spinto dalla nutraceutica e dall’interesse crescente per la salute animale.

In Spagna, invece, il boom del biotech e l’aumento dell’export farmaceutico (+17% nel 2023) sostengono la ricerca di professionisti con competenze scientifiche, digitali e linguistiche.

Dove lavorare: le regioni e le città più promettenti
In Italia le regioni più favorevoli alla professione sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, grazie alla presenza di importanti cluster farmaceutici. Il ricorso alla partita IVA è più diffuso nelle PMI e nell’ambito di progetti che richiedono autonomia operativa.

In Spagna i poli principali sono Madrid e Barcellona, dove si concentra la domanda di ISFanche per ruoli innovativi e digitali.

Italia–Spagna, mobilità in crescita
“Nonostante le differenze normative – conclude Weger – cresce la mobilità tra i due Paesi. Le multinazionali europee favoriscono il trasferimento interno o il reclutamento transnazionale per progetti comuni. L’Italia attrae professionisti spagnoli in cerca di maggiore stabilità contrattuale, mentre le aziende italiane guardano alla Spagna per intercettare talenti flessibili e con capacità digitali”.

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