BioNTech ha acquisito la biotech tedesca CureVac per 1,25 miliardi di dollari. L’accordo arriva a poche settimane da una delicata vertenza legale: le due aziende avrebbero dovuto affrontarsi in tribunale in Germania e negli Stati Uniti per una complessa disputa sui brevetti relativi alle tecnologie a mRNA.
Secondo i termini dell’accordo, ogni azione CureVac sarà scambiata con titoli BioNTech quotati al Nasdaq per un valore di circa 5,46 dollari per azione. Al termine dell’operazione gli azionisti di CureVac deterranno una quota compresa tra il 4% e il 6% di BioNtech, società acquisitrice.
CureVac e BioNTech sono state tra le prime aziende a entrare nella corsa allo sviluppo dei vaccini anti-COVID-19 a mRNA, all’inizio della pandemia.
Ma mentre BioNTech, grazie alla partnership strategica con Pfizer, ha portato rapidamente sul mercato il primo vaccino approvato e consolidato una posizione dominante, CureVac ha visto il proprio candidato fallire le sperimentazioni cliniche.
La divergenza nei destini commerciali ha poi lasciato spazio al contenzioso brevettuale: CureVac ha accusato BioNTech di aver violato quattro suoi brevetti fondamentali sulla piattaforma mRNA. L’Ufficio europeo dei brevetti ha confermato la validità di due di questi brevetti e il processo presso il tribunale di Düsseldorf era stato fissato per il 1° luglio. Un secondo processo negli Stati Uniti sarebbe dovuto iniziare a settembre.
Secondo alcuni analisti, proprio il rischio finanziario derivante dalle eventuali sentenze contrarie avrebbe accelerato la conclusione dell’accordo. Un eventuale riconoscimento di royalties anche a singola cifra percentuale avrebbe potuto costare a BioNTech fino a 3 miliardi di dollari, secondo le stime di Evercore ISI. “BioNTech ha probabilmente valutato che l’acquisizione diretta di CureVac comporta un costo inferiore rispetto a un accordo transattivo in contanti”, osserva Umer Raffat, analista di Evercore.
Oltre alla chiusura del contenzioso brevettuale, l’acquisizione consente a BioNTech di rafforzare il proprio portafoglio in oncologia, area strategica per il futuro della piattaforma mRNA.
CureVac, che nel frattempo ha ceduto i diritti sui vaccini anti-COVID e influenza a GSK, ha infatti reindirizzato i propri sforzi verso programmi oncologici in fase iniziale, tra cui un vaccino per il glioblastoma e un’immunoterapia sperimentale per il tumore al polmone.
“BioNTech ha le capacità industriali per accompagnare questi asset ancora embrionali verso uno sviluppo competitivo nel campo dei vaccini personalizzati contro il cancro”, conclude Mani Foroohar, analista di Leerink Partners.