Merck e Gilead è scontro sul brevetto di Sofosbuvir

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Tre miliardi di dollari. A tanto ammonterebbe la richiesta della Merck alla Gilead per i danni dovuti alla presunta violazione di un brevetto del 2002. Secondo la Merck, infatti, il Sofosbuvir, messo a punto da Pharmasset, acquisita da Gilead nel 2011, sarebbe stato realizzato proprio a partire dal brevetto Merck del 2002. Mentre l’azienda americana si difende sostenendo che i ricercatori della Pharmasset stavano già lavorando sull’antivirale nel 2001, prima che i brevetti Merck fossero depositati.

La Merck dunque rivendica oltre tre miliardi di dollari, il 10% dei 31,7 miliardi di dollari che il nuovo principio attivo avrebbe portato nelle casse di Gilead dal suo lancio, nel 2014. Una richiesta che non sarebbe senza fondamento, visto che il giudice federale avrebbe deciso che Sovaldi e Harvoni, i nomi delle due specialità medicinali a base di sofosbuvir, hanno violato i brevetti.

Per Merck sarebbe una bella spinta per accedere definitivamente al mercato dei farmaci antivirali contro l’epatite C, dove ha cercato di entrare in ritardo. Solo all’inizio di quest’anno, infatti, la Food and Drug Administration ha approvato Zepatier, la combinazione di due antivirali che si unisce ai due farmaci targati Gilead e a Viekira Pak, di AbbVie.

Il contenzioso tra Merck e Gilead è però solo l’ultimo che coinvolge l’azienda americana di farmaci biotecnologici. La Idenix, che Merck ha acquisito l’anno scorso, aveva già citato Gilead in Francia, Germania e Regno Unito sostenendo che aveva violato un suo brevetto. E lo stesso ha fatto AbbVie, che ritiene che il farmaco Harvoni, l’associazione di sofosbuvir con un altro antivirale, il ledipasvir, avrebbe violato uno dei suoi brevetti.

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