La Gran Bretagna verso la sugar tax

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(Reuters Health) – La Gran Bretagna va avanti con la sugar tax, pubblicando una bozza di legge che conferma un’imposta a doppia soglia per le bibite analcoliche con zucchero aggiunto volta a combattere l’obesità. In questo modo, la Gran Bretagna si unisce a Belgio, Francia, Ungheria e Messico, tutti Paesi che hanno imposto una qualche forma di tassa sulle bevande con aggiunta di zucchero.

L’entrata in vigore della tassa britannica, annunciata nel mese di marzo, è prevista nell’aprile 2018, dando così ai venditori di bibite, come i partner europei di Coca-Cola e a Britvic, il tempo per ridurre lo zucchero nei loro prodotti. Le aziende, che vendono rispettivamente Coca Cola e PepsiCo, stanno già promuovendo bevande senza zucchero come la Coca Cola Zero Sugar e la Pepsi Max cherry, che sarebbero esenti dalla tassa.

L’imposta inglese ha due soglie: una di 18 pence per litro, per bevande analcoliche con più di 5 grammi di zucchero per 100 ml e una di 24 pence al litro, in quelle che superano gli 8 grammi di zucchero per 100 ml.

La bozza è stata pubblicata questa settimana da HM Revenue & Customs come parte di una panoramica delle modifiche legislative alla normativa fiscale che il governo prevede di introdurre nel suo progetto di legge finanziaria per il 2017. Il governo ha detto che si aspetta che la tassa permetta di raccogliere 520 milioni di sterline (661,5 milioni di dollari) nel primo anno.

Le tasse sullo zucchero hanno avuto la tendenza a concentrarsi su bibite gassate che, come sottolineano gli attivisti per la salute, sono una fonte di calorie vuote. Eppure l’industria alimentare sta lavorando per rendere i suoi prodotti confezionati più sani poiché i consumatori sempre più optano per alimenti più freschi.

Nestlé all’inizio del mese, ha detto di aver trovato un modo per ridurre potenzialmente lo zucchero nel cioccolato fino al 40%, senza alterare il gusto.
Nel complesso, l’industria si oppone alle tasse speciali su cibo o bevande, sostenendo che non funzionano e danneggiano in modo sproporzionato le persone più povere.

“Evidenze a livello mondiale suggeriscono che le tasse di questo tipo non hanno alcun impatto sui livelli di obesità”, sottolinea in un comunicato Gavin Partington, direttore generale della British Soft Drinks Association, aggiungendo che il gruppo continuerà a lavorare con i funzionari del Tesoro britannico durante il processo di attuazione.

 Martinne Geller

Reuters

(Versione Italiana per Daily Health News)

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