AbbVie pensa al dopo Humira e investe 595 milioni di dollari su nuovo antipsoriasi

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Poco più di mezzo miliardo di dollari: tanto ha investito l’azienda americana AbbVie per acquistare i diritti di vendita di un farmaco contro la psoriasi, arrivato alla fase III della sperimentazione, dalla Boehringer Ingelheim, la casa farmaceutica tedesca che invece manterrà la possibilità di promuovere lo stesso principio attivo contro l’asma. Ma il nuovo farmaco potrebbe essere sperimentato anche contro la Malattia di Crohn e l’artrite psoriasica, due indicazioni comuni all’Humira.

In questo modo la AbbVie si unisce alle altre aziende che si preparano a mettere nel mercato la nuova generazione di medicinali contro la psoriasi. La prima a tentare la concorrenza ad Humira è stata la svizzera Novartis, che all’inizio dello scorso anno è uscita con il farmaco Cosentyx (secukinumab) e da allora sta tentando di far diventare questo medicinale leader nel campo degli anticorpi monoclonali ad azione antiinfiammatoria. L’azienda svizzera ha già ottenuto dalla Food and Drug Administration l’autorizzazione per l’indicazione contro artriti psoriasiche e spondilite anchilosante. Inoltre, nel corso dell’incontro annuale della Società Americana di Dermatologia, la Novartis ha reso noti i dati che mostrano la maggiore efficacia del suo farmaco rispetto a Stelara, di Johnson & Johnson, nel mantenere più a lungo pulita la pelle, eliminando le chiazze rosse tipiche della psoriasi.

Ma anche altre aziende si preparano a contendersi il mercato. La J&J sta lavorando su un nuovo principio attivo, il guselkumab, mentre anche Merk ed Eli Lilly avrebbero già pronte delle soluzioni terapeutiche. Valeant è l’ultima azienda farmaceutica a essersi buttata in questo mercato, avendo acquistato la scorsa estate da Astra Zeneca i diritti di brodalumab, che Amgen aveva respinto al mittente per dubbi sulla sicurezza di questo anticorpo monoclonale.

AbbVie sa di aver bisogno di nuovi medicinali quando Humira, uno dei farmaci più venduti al mondo, comincerà a perdere quote di mercato. Attualmente, comunque, è ancora forte, avendo fatto registrare una crescita a due cifre nel quarto trimestre del 2015, anche se il dato è sotto le aspettative degli analisti. Mentre incombono i biosimilari. Amgen, per esempio, ha già avviato la procedura per avere l’autorizzazione da parte della FDA proprio per un biosimilare.

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