Sanofi: frexalimab altamente efficace a 48 settimane nei pazienti con sclerosi multipla

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Il nuovo anticorpo anti-CD40L di Sanofi, frexalimab, ha dimostrato, a quasi un anno di osservazione, una sostanziale riduzione dell’attività di malattia e una tollerabilità favorevole nei pazienti partecipanti allo studio con sclerosi multipla recidivante. Questi dati sono stati presentati al meeting annuale dell’American Academy of Neurology (AAN) 2024 a Denver. I risultati dello studio in doppio cieco a 12 settimane sono stati precedentemente pubblicati dal The New England Journal of Medicine.

Dalle prime 12 settimane dello studio in doppio cieco, il 97% (125/129) dei pazienti arruolati è entrato nello studio di estensione in aperto (OLE) di fase 2. Di tutti i partecipanti allo studio di estensione, vale a dire quelli trattati con frexalimab, sia ad alto che a basso dosaggio, e i pazienti che dal braccio placebo all’inizio del periodo di estensione sono passati al trattamento in aperto (settimana 12), l’87% (112/129) è rimasto nello studio fino alla settimana 48.

Durante lo studio di estensione in aperto, i pazienti trattati con anti-CD40L ad alto dosaggio (n=50) e basso dosaggio (n=49) hanno continuato a essere trattati rispettivamente con frexalimab 1200 mg per via endovenosa ogni quattro settimane o con frexalimab 300 mg per via sottocutanea ogni due settimane, mentre quelli che inizialmente erano stati trattati con placebo sono stati randomizzati ai due bracci di trattamento con frexalimab ad alto o basso dosaggio (rispettivamente n=12 e n=14).

I risultati dello studio di estensione in aperto di fase II alla alla 48a settimana hanno mostrato che:

Il 96% dei pazienti che hanno proseguito il trattamento con frexalimab ad alto dosaggio e l’87% di quelli che hanno continuato a ricevere frexalimab a basso dosaggio erano liberi da lesioni Gd+ T1 alla 48a settimana. Inoltre, tra i pazienti passati dal trattamento con placebo al frexalimab ad alto e basso dosaggio all’inizio dello studio di estensione in aperto alla settimana 12, sono state osservate riduzioni alla settimana 24 e il 90% e il 92% erano liberi da lesioni Gd+ T1 alla 48a settimana.

Il numero di lesioni Gd+ T1 (media [SD]) è rimasto basso nei pazienti che hanno proseguito il trattamento con frexalimab (dose alta: 0,0 [0,2]; dose bassa: 0,2 [0,5]) e ha continuato a diminuire in quelli che sono passati dal placebo a frexalimab alla settimana 12 (dose alta: 0,2 [0,6]; dose bassa: 0,1 [0,3]).

Il numero e la variazione di volume delle lesioni Gd+ T2 nuove o in espansione sono rimasti bassi per tutti i gruppi di trattamento con frexalimab fino alla 48a settimana e la conta dei linfociti è rimasta stabile.
I partecipanti che hanno continuato a ricevere frexalimab ad alti dosaggi hanno registrato un basso tasso annualizzato di ricadute (ARR) pari a 0,04 (95% CI: 0,01, 0,18) nel corso delle 48 settimane di trattamento, con un 96% libero da ricadute. L’ARR nel braccio iniziale a basso dosaggio è stato di 0,22, mentre l’ARR nei pazienti che sono passati a frexalimab ad alto e basso dosaggio è stato rispettivamente di 0,09 e 0,40, fino alla alla 48a settimana.Frexalimab è stato generalmente ben tollerato nell’osservazione fino alla 48a settimana. Gli eventi avversi più comuni (≥10%) tra tutti i sottogruppi di pazienti che hanno ricevuto frexalimab durante lo studio di estensione in aperto fino al termine della 48a settimana dal basale sono stati nasofaringite (n=14 [11%]), cefalea (n=14 [11%]) e COVID-19 (n=13 [10%]).

“Frexalimab rappresenta un nuovo potenziale meccanismo di trattamento first in class nella sclerosi multipla, sviluppato per essere in grado di offrire una soluzione terapeutica a tutti quei casi di malattia che ad oggi rappresentano ancora un’esigenza medica non soddisfatta – commenta Erik Wallström , Global Head of Neurology Development, Sanofi –Abbiamo sfruttato la nostra profonda esperienza in questa patologia per essere in grado di offrire una nuova arma capace di combattere la neuroinfiammazione e la neurodegenerazione e migliorare la vita delle persone affette da sclerosi multipla”.

Frexalimab
Frexalimab (SAR441344) è un anticorpo anti-CD40L di seconda generazione, potenzialmente first in class, che blocca la via costimolatoria CD40/CD40L, importante per l’attivazione e la funzione dell’immunità adattativa (cellule T e B) e innata (macrofagi/microglia e cellule dendritiche). Grazie a questo esclusivo meccanismo d’azione a monte, frexalimab ha il potenziale per affrontare la neuroinfiammazione sia acuta che cronica nella SM, senza causare la deplezione dei linfociti. Sanofi sta sviluppando frexalimab su licenza esclusiva di ImmuNext Inc.

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