“Rappresentanti della specialistica, da tutte le province dell’Isola, protagonisti dinnanzi a Palazzo d’Orleans sede del Governatore, Renato Schifani, testimoniano, pacificamente ma con risolutezza, una crisi del settore ormai datata ed al limite del collasso a causa di un nomenclatore che, benché sconfessato, permane in vigore in attesa di nuovi interventi del governo nazionale”. Così Luigi Marano, Coordinatore Regionale di Confsalute Sicilia, in riferimento alle recenti sentenze del Tar Lazio che hanno sostanzialmente annullato il decreto ministeriale del dicembre 2024, con cui era stato approvato un nuovo nomenclatore nazionale, con una rimodulazione in peggio delle tariffe riconosciute alle strutture del comparto.
“Con le stesse sentenze – ha osservato Marano – l’organo di giustizia amministrativa, per non creare soluzione di continuità sull’erogazione dei servizi, teneva in vigore il decreto, sia pure in via transitoria e per un solo anno, dando in questo modo la possibilità al governo nazionale di promulgare un ulteriore provvedimento che tenga conto delle criticità del sistema con il conseguente adeguamento delle tariffe ad oggi insostenibili. Quest’oggi si è manifestato perché le tariffe sono ferme da anni pur in presenza di dinamiche inflattive, ove e se addirittura non ulteriormente penalizzate dal nuovo nomenclatore.”
Luigi Marano punta i riflettori anche sui rinnovi contrattuali: “I rinnovi contrattuali succedutisi nel tempo non sono stati perequati con un corrispondente ritocco in meius del ristoro legato alle prestazioni – sottolinea il Coordinatore Regionale di Confsalute Sicilia – Per non parlare poi della assenza di un confronto programmato nei tempi corretti con il pubblico, o ancora della mancata fissazione dei budget entro il mese di febbraio, secondo la L.R. 5/2009, con una individuazione degli stessi tra novembre e dicembre se non addirittura nell’anno a venire. Con una conseguente soluzione di continuità assistenziale e la impossibilità di una corretta programmazione da parte degli erogatori dei servizi con i conseguenti danni finanziari.”
“Confcommercio, ed in suo luogo Confsalute che insiste nel settore sanitario/sociosanitario – prosegue Marano – nella logica di segno cinetico che deve animare i processi produttivi, ove e vieppiù se coniugati con il bisogno di salute del cittadino, desidera proporre soluzioni e perciò offrire il proprio contributo alla parte pubblica per invertire una tendenza che, ad oggi, non ha portato al conseguimento, se non parzialmente, degli obiettivi previsti dalle normative di settore. Il che attraverso una rivisitazione del sistema ed un maggiore rispetto dei vincoli normativi e, non da ultimo, delle procedure necessarie per uscire quanto prima dal piano di rientro. Con la conseguente liberazione delle risorse utili per sostenere le strutture accreditate e garantirne una corretta programmazione in uno con setting assistenziali di pregio.”
Continua Marano: “Quale presidente regionale di Confsalute, ritengo doveroso ringraziare il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana on. Gaetano Galvagno, il Capo di Gabinetto del Governatore, dott. Salvatore Sammartano, il Capo di Gabinetto dell’assessore della Salute dott. Giuseppe Sgroi e la dott.ssa Paola Proia, direttrice del gruppo V economico finanziario dell’Assessorato della Salute, che con sensibilità istituzionale hanno sentito, nelle rispettive sedi istituzionali, una delegazione dei promotori della manifestazione per apprezzarne le proposte, riservandosi una valutazione delle stesse con gli eventuali provvedimenti consequenziali di rispettiva competenza. Un ringraziamento va a tutte le organizzazioni di settore che, unitariamente, si sono impegnate per la riuscita della iniziativa, coscienti, come s’ha da essere, che un obiettivo, tanto più se virtuoso, si raggiunge con il concorso di tutti rifuggendo dalla logica delle parti.”
“Un ultimo, ma non da ultimo, sentito apprezzamento e riconoscimento ritengo poi vada tributato agli amici di CIMEST, il Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica Ambulatoriale di Territorio, che raggruppa in sede regionale la massima parte degli addetti di settore. Cui va riconosciuto – conclude Marano – il doppio merito quali instancabili stakeholders e primi promotori del ricorso, innanzi al TAR Lazio, che ha portato all’emissione del provvedimento teso al riequilibrio del sistema su scala nazionale”.