Il miglior influencer nel pharma? Il paziente

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Gli influencer nel marketing farmaceutico dovrebbero essere cercati all’interno della associazioni di pazienti. È quanto emerge da un sondaggio condotto da WeGo Health, un network USA che coagula oltre 100 mila Patient Leader.

L’indagine, condotta online, ha rilevato che solo il 14% degli utenti di WeGo si è fidato principalmente o totalmente di influencer in ambito lifestyle, mentre il 51% si è fidato totalmente o principalmente di influencer che erano anche pazienti.

E quando si parla di brand, i risultati sono ancora più chiari, con l’85% degli intervistati che ha risposto che sarebbe molto, o in qualche modo influenzato da un annuncio di un influencer paziente che promuove una terapia per la malattia di cui soffre, e che li accomuna.

Le aziende farmaceutiche sollevano più di una perplessità nell’affidare una campagna pubblicitaria/d’informazione a un paziente influencer, temendo che la percezione del pubblico sia sfavorevole, ma i pazienti – fa notare Jack Barrette, CEO di WeGo – colgono essenzialmente l’empatia con l’influencer come elemento dominante della comunicazione.

Ovviamente, è necessario individuare l’influencer giusto, e non è detto che sia quello con il maggior numero di follower. I pazienti hanno bisogno di ricevere un consiglio da chi percepiscono più vicino alla loro condizione.

E all’obiezione che con pochi follower si raggiunge un pubblico limitato WeGo ribatte che in realtà il contenuto della comunicazione si distribuirà in modo più ampio, colpendo un target di persone simili tra loro e costruendo così un pubblico omogeneo, incline alla fiducia. “La portata del bacino di utenza è meno importante della fiducia, dell’autenticità e della trasparenza”, conclude Barrette.

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