Herpes Zoster, gli esperti: over 65 e malati cronici si proteggano con il nuovo vaccino

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“L’innovazione scientifica negli ultimi anni ha messo a disposizione vaccini importanti, sicuri ed efficaci contro l’Herpes Zoster, malattia che colpisce soprattutto gli anziani o le persone che hanno delle patologie croniche che li rendono immunocompromessi. È una malattia che ha avuto, dopo il Covid, un aumento quasi del 25%. Quindi, come Società italiana di igiene invitiamo le persone sopra i 65 anni o chi ha patologie croniche a recarsi subito nei centri vaccinali, dal medico di medicina generale o nelle reti di patologia per chiedere di essere vaccinati così da evitare sia la malattia che la complicanza più grave ovvero la nevralgia post erpetica che può durare anche anni. Si tratta di una vaccinazione già prevista come livello essenziale di assistenza nel vecchio piano nazionale vaccini, quindi è un diritto dei cittadini. Purtroppo, ancora poche regioni hanno organizzato la chiamata attiva”. È l’appello sul diritto di anziani e fragili alla vaccinazione anti Herpes Zoster che lancia Michele Conversano, past president Siti e direttore del Dipartimento di Prevenzione Asl di Taranto.

“La vaccinazione è veramente importante – aggiunge Sandro Giuffrida, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria – perché riesce a evitare un gran numero di casi di Herpes Zoster e soprattutto di nevralgia posterpetica; per questo le collaborazioni possibili devono essere tutte implementate: la collaborazione fra medico igienista, medico di medicina generale, specialisti e ospedalieri. L’obiettivo è promuovere la vaccinazione e, in alcuni casi, effettuare la vaccinazione nelle sedi dei professionisti coinvolti”.

Il nuovo vaccino
Fino ad oggi non era però possibile vaccinare alcune categorie di soggetti ma ora è disponibile in Italia un nuovo vaccino ricombinante adiuvato, non contenente virus vivo e adatto anche ai più fragili, come spiega Massimo Andreoni, professore ordinario di Malattie infettive dell’Università “Tor Vergata” di Roma e direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali: “Il nuovo vaccino contro l’Herpes Zoster è uno strumento di cui sentivamo il bisogno, perché non avevamo uno strumento adatto alle persone che hanno più frequentemente e in modo più grave la malattia, cioè anziani e immunodepressi, che sviluppano forme molto gravi di Herpes Zoster. Ad oggi c’è ancora poca conoscenza di questo nuovo vaccino, poiché questi pazienti si riferiscono a degli specialisti che spesso non hanno grande confidenza con questa tematica. Dobbiamo fare molta cultura tra questi colleghi”.

Cultura tra professionisti la cui importanza è evidenziata anche dalle nuove raccomandazioni dell’Associazione italiana di oncologia medica: “Le nuove raccomandazioni dell’Aiom – commenta Paolo Pedrazzoli, oncologo medico all’ospedale San Matteo di Pavia – servono a creare formazione e attenzione su un argomento che è assolutamente importante, quelle della vaccinazione in generale e, nello specifico, quello dell’Herpes Zoster. In questo il ruolo dell’igienista è fondamentale, essendo l’elemento di coordinamento dei percorsi vaccinali: lo specialista ha il ruolo di selezione dei pazienti ma la parte successiva deve essere gestita dagli igienisti”.

 

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