Con 90 milioni di dollari GSK si è assicurata i diritti di Brexafemme, un trattamento antimicotico approvato per la candidosi vulvovaginale messo a punto da Scynexis, che continuerà a condurre la ricerca sul farmaco. Nel terzo trimestre del 2022, Brexafemme ha fatto registrare un fatturato netto di 1,6 milioni di dollari.
Si stima che il 75% delle donne venga colpito da candidosi vulvovaginale almeno una volta nella vita e che il 45% soffra anche di recidive.
Scynexis e GSK contano di espandere il mercato del farmaco grazie a una possibile approvazione, prevista nel 2024, per il trattamento della candidosi invasiva, una patologia potenzialmente letale che colpisce circa 750.000 persone ogni anno.
L’accordo tra le due aziende stabilisce un pagamento potenziale di 245,5 milioni di dollari per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo, normativi e commerciali nell’ambito dell’indicazione di cura della candidosi invasiva, oltre a 15 milioni di dollari per l’approvazione da parte della FDA per tale uso.
Con l’acquisizione dei diritti di Brexafemme la pharma britannica conferma il suo interesse per il settore del trattamento delle infezioni: presto, inoltre, potrebbe chiedere l’approvazione di un suo farmaco, gepotidacina, che potrebbe diventare il primo nuovo antibiotico per le infezioni non complicate del tratto urinario dopo più di 20 anni.
Nel 2022 GSK si è inoltre assicurata, per 66 milioni di dollari, i diritti di tebipenem – messo a punto da Spero Therapeutics – un trattamento sperimentale per le infezioni complicate del tratto urinario.