Eli Lilly, con abemaciclib (tumore al seno) inizia il rilancio

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(Reuters Health) – Anche Eli Lilly entra con decisione nel mercato delle nuove terapie contro il cancro al seno. Con una riduzione del 46% del rischio di progressione della malattia, abemaciclib, farmaco dell’azienda statunitense, si mette sullo stesso piano dei suoi rivali: Pfizer, con Ibrance, e Novartis, con Kisqali. I dati di abemaciclib sono stati presenti al Congrsso Esmo di Madrid. Abemaciclib appartiene alla classe degli inibitori CDK 4/6 che bloccano la capacità delle cellule neoplastiche di dividersi e proliferare. Nello studio Monarch-3, eseguito su 493 donne in post-menopausa che non avevano ancora ricevuto alcun trattamento per il tumore del seno in fase avanzata, è stato testato in combinazione con la terapia ormonale standard. L’associazione delle due terapie è stata in grado di indurre una riduzione della massa tumorale nel 59% delle pazienti, rispetto al 44% in quelle che si erano sottoposte alla sola terapia endocrina. L’obiettivo principale del trial era la sopravvivenza senza progressione. Lle donne trattate con terapia endocrina – a base di letrozolo o anastrozolo – trascorrevano in media 14,7 mesi prima del peggioramento della malattia, mentre quelle in terapia con abemaciclib arrivavano anche a 18 mesi. Secondo Evandro de Azambuja, dell’Istituto Jules Bordet di Bruxelles, i tre farmaci “rivali” – abemaciclib, Ibrance e Kisqali – sarebbero molto simili in termini di efficacia. “Non penso che ci sia un farmaco preferibile al momento – ha spiegato l’esperto, che non era coinvolto nella sperimentazione -. Tutto dipenderà dalla disponibilità e dal costo”. Rispetto ai rivali, però, abemaciclib può essere somministrato di continuo, dal momento che non provoca elevata neutropenia, anche se induce più diarrea come effetto collaterale. Angelo Di Leo, dell’Istituto Toscano Tumori, che ha presentato i risultati del trial, ha dichiarato che la scelta del medicinale dipenderà dalle esigenze dei singoli pazienti. L’esperto ha illustrato, in particolare, del vantaggio del farmaco di Eli Lilly nei pazienti con metastasi particolarmente difficili, come a livello di fegato e polmoni. Mentre i pazienti con metastasi ossee avrebbero una buona prognosi con la terapia endocrina.
Attualmente, Ibrance, il primo di questa nuova classe di inibitori a essere commercializzato, è leader del mercato. Ma gli analisti di Thomson Reuters prevedono che il nuovo farmaco di Eli lilly raggiungerà vendite annuali di 1,8 miliardi di dollari entro il 2023.

(Versione italiana per Daily Health Industry)

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