Daiichi Sankyo e AstraZeneca: via libera in Europa a trastuzumab deruxtecan nel carcinoma gastrico avanzato HER2+

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Trastuzumab deruxtecan di Daiichi Sankyo e AstraZeneca è stato approvato nell’Unione Europea come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con adenocarcinoma dello stomaco o della giunzione gastroesofagea (GEJ) avanzato HER2-positivo, che hanno ricevuto un precedente trattamento a base di trastuzumab.

L’approvazione da parte della Commissione Europea fa seguito al parere positivo espresso dal Comitato per i Medicinali ad Uso Umano (CHMP) emesso a novembre 2022, e si basa sui risultati degli studi di fase 2 DESTINY-Gastric02 e DESTINY-Gastric01.

“La notizia di oggi è un gradito passo avanti per i pazienti affetti da carcinoma gastrico avanzato HER2-positivo”, afferma Eric Van Cutsem, Capo del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Leuven, Belgio, nonché Presidente fondatore dell’ESMO-GI/Congresso mondiale dei tumori gastrointestinali. “I pazienti affetti da questa patologia hanno esiti sfavorevoli dopo la progressione al trattamento iniziale con un farmaco anti-HER2, poiché molti non rispondono a ulteriori trattamenti e anche quelli che rispondono spesso non hanno risposte durature. I dati degli studi DESTINY-Gastric02 e DESTINY-Gastric01 supportano il posizionamento di trastuzumab deruxtecan come nuovo standard di cura per i pazienti in questo contesto”.

Le evidenze degli studi
Nello studio DESTINY-Gastric02, condotto su pazienti provenienti dal Nord America e dall’Europa, il trattamento con trastuzumab deruxtecan (6,4 mg/kg) ha portato a un tasso di risposta obiettiva confermata (cORR) del 41,8% (intervallo di confidenza [IC] al 95%: 30,8-53,4), come valutato dalla revisione centrale indipendente (independent central review, ICR). La durata mediana della risposta (DoR) è stata di 8,1 mesi (IC al 95%: 5,9-Non stimabile).

Nello studio DESTINY-Gastric01, condotto su pazienti provenienti da Giappone e Corea del Sud, il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha determinato una ORR confermata del 40,5% rispetto al 11,3% con la chemioterapia (irinotecan o paclitaxel), come valutato dall’ICR. La DoR mediana è stata di 11,3 mesi con trastuzumab deruxtecan rispetto ai 3,9 mesi con la chemioterapia. I pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan hanno registrato una riduzione del 41% del rischio di morte rispetto ai pazienti trattati con la chemioterapia (hazard ratio [HR] = 0,59; IC al 95%: 0,39-0.88, p=0,0097) con una OS mediana di 12,5 mesi (IC al 95%: 9,6-14,3) contro 8,4 mesi (IC al 95%: 6,9-10,7).

“Trastuzumab deruxtecan è il primo anticorpo farmaco-coniugato approvato in Europa per il carcinoma gastrico avanzato e rappresenta un importante passo avanti nel trattamento di questo tumore difficile da trattare”, osserva Ken Keller, Capo Globale Oncologia e Presidente e CEO di Daiichi Sankyo, “Con questa approvazione possiamo ora offrire ai pazienti con tumore gastrico HER2-positivo precedentemente trattati una terapia con un’efficacia clinicamente significativa”.

“L’importante approvazione di oggi fa di trastuzumab deruxtecan il primo farmaco anti-HER2 approvato nell’Unione Europea in oltre un decennio per il carcinoma gastrico”, sottolinea Dave Fredrickson, Vice Presidente esecutivo della Business Unit Oncologia di AstraZeneca. “I pazienti dell’Unione Europea con malattia avanzata HER2 positiva che sono progrediti dopo un trattamento di prima linea, avranno ora la possibilità di beneficiare del trattamento con trastuzumab deruxtecan”

In entrambi gli studi, i profili di sicurezza osservati nei pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan sono stati in linea con quelli precedentemente osservati in altri studi su questo ADC, e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza. Gli eventi avversi di grado 3 o 4 correlati al trattamento, emersi da un’analisi combinata di sicurezza su pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan (6,4 mg/kg) per diversi tipi di tumore negli studi clinici, includono neutropenia (27,9%), anemia (23,1%), leucopenia (12,9%), trombocitopenia (9,0%), stanchezza (8,2%), diminuzione dell’appetito (8,1%), linfopenia (7,4%), nausea (5,8%), aumento delle transaminasi (4,7%), ipopotassiemia (4,2%), polmonite (2,9%), neutropenia febbrile (2,9%), vomito (2,4%), diarrea (2,1%), diminuzione del peso (2,1%), aumento del fosfato alcalino nel sangue (1,8%), malattia polmonare interstiziale (ILD) (1,6%), dispnea (1,3%) e diminuzione della frazione di eiezione (1,1%). Eventi correlati al trattamento di grado 5 si sono verificati nel 2,6% dei pazienti compresa l’ILD (1,9%).

 

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