Vaccini contro l’HIV: Johnson & Johnson, Sanofi e GSK protagoniste

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Subito dopo i test del vaccino contro l’HIV fatti su larga scala nel mondo per diversi anni, Johnson & Johnson e i suoi partner hanno cominciato gli studi per valutare l’efficacia del loro promettente vaccino “mosaico” denominato Imbokodo. Lo studio di fase 2b metterà alla prova il vaccino di J&J in una popolazione di 2600 donne sessualmente attive di età compresa tra i 18 ei 35 anni in cinque paesi dell’Africa meridionale. Le donne e le ragazze rappresentano quasi il 60% delle persone che vivono con l’HIV nell’Africa orientale e meridionale. Imbokodo è il quinto vaccino a raggiungere i test di efficacia in 35 anni di ricerche. Poiché ha già fornito dati promettenti sulle risposte immunitarie e sulla sicurezza, il team ora vuole vedere se può ridurre le infezioni rispetto al placebo. Le vaccinazioni sono già iniziate in Sud Africa e gli investigatori stanno cercando di coinvolgere altri partecipanti in Malawi, Mozambico, Zambia e Zimbabwe. Dan Barouch, che fin qui ha diretto gli studi, ha detto che il vaccino è stato progettato con un sequenziamento computerizzato per proteggere contro i sottotipi di HIV in tutto il mondo. Altri vaccini contro l’HIV sono utilizzati localmente in diverse regioni e quindi sono limitati nella loro distribuzione. Il team di J&J spera che questo tentativo possa servire da “vaccino globale” per affrontare il problema in tutto il mondo. Nel sostegno finanziario al vaccino, accanto a J&J gigante figurano la Fondazione Bill & Melinda Gates e dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive e Allergie degli Usa. Johnson & Johnson non è l’unica ad essere attiva negli studi clinici di fase più avanzata. Il National Institutes of Health e i suoi partner hanno cominciato autonomamente quest’anno in Sud Africa un grande test di fase 2b / 3. Questo prodotto è composto da un vaccino sperimentale fornito da Sanofi Pasteur e GlaxoSmithKline combinato con un adiuvante fornito da GSK chiamato MF59. I risultati dello studio sono attesi per il 2020. Un precedente studio, eseguito in Thailandia, ha dimostrato che il regime era efficace al 31,2% durante un periodo di follow-up di 3,5 anni, e i ricercatori sperano di migliorare questi risultati.

 

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