Vaccini anti-cancro: anche Pfizer punta alla combo con immuno-oncologici

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Con una partecipazione del 50% nella nuova società Ignite Immunotherapy, alla quale fornirà “pieno finanziamento in ricerca e sviluppo per tre anni”, anche Pfizer punta alla combinazione dei suoi farmaci inibitori di checkpoint con i vaccini antitumorali sviluppati dalla startup americana. Ignite è specializzata in vaccini anticancro e virus oncolitici e, se il lavoro iniziale si rivelerà promettente, Pfizer potrebbe anche acquistare direttamente la startup. Questi gli unici termini dell’accordo rivelati.

Secondo David Kirn, presidente esecutivo di Ignite, la speranza è che i vaccini “siano molto efficaci in associazione con gli inibitori di checkpoint”. Un modo per contribuire alla “cura dei pazienti con metastasi”, ha sottolineato il manager. Dopo i primi risultati fallimentari in questo settore, molte aziende hanno cercato una soluzione nella combinazione dei vaccini con i nuovi farmaci inibitori di checkpoint, come ha fatto Bristol-Myers Squibb con Opdivo. Oltre a BMS, anche altre case farmaceutiche, come Merck e AstraZeneca, hanno firmato accordi con piccoli partner per testare questo approccio. Altre piccole aziende hanno recentemente avviato ricerche nel settore dei vaccini antitumorali, come Neon Therapeutics, Caperna, Gritstone e una collaborazione tra Parker Institute for Cancer Immunotherapy e Cancer Research Institute. La prima azienda ad aver avuto l’ok della FDA americana per una terapia a base di virus oncolitici nel trattamento del melanoma non operabile è stata Amgen. L’ok è arrivato a ottobre. Dopo anni di prospettive deludenti, insomma, il mercato dei vaccini anticancro sarebbe destinato a triplicare entro il 2022, almeno secondo una recente analisi di GBI Research. Per Pfizer, che sta sviluppando un inibitore di checkpoint PD-1, avelumab, in collaborazione con la Merck tedesca, entrare in questo settore significa anche cercare di ammortizzare le perdite previste per il suo vaccino di successo, Prevenar 13, le cui vendite, secondo gli analisti, andranno lentamente diminuendo fino al 2022. E per incrementare la sua pipeline, Pfizer ha anche in sperimentazione vaccini contro Clostridium difficile e Staphylococcus aureus.

 

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