Pharma: Takeda si riorganizza e punta sulle terapie first in class

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Takeda Pharmaceutical ha restituito i diritti per il Giappone per i candidati Amgen nell’oncologia fulranumab (AMG-403) e trebananib (AMG-386). L’azienda farmaceutica continua la veloce riorganizzazione del suo portafoglio di sviluppo per concentrarsi sulle potenziali terapie first-in-class in gastroenterologia, oncologia e del sistema nervoso centrale.
La mossa non è stata una sorpresa, poiché Johnson & Johnson aveva già terminato un lavoro di fase III sul fulranumab, candidato per l’artrite, e Amgen aveva fermato la fase III della terapia per il cancro ovarico trebananib, dopo un trial fallito nel 2014. Ma Takeda ha fatto sapere che avrebbe continuato a lavorare con Amgen. “Takeda e Amgen continueranno a collaborare allo sviluppo e alla commercializzazione di molecole e prodotti per il mercato giapponese, tra cui Vectibix* (panitumumab), un farmaco contro il cancro intestinale”, spiega la società in un comunicato.

Obiettivo malattie rare
All’inizio di giugno, Takeda ha firmato un accordo di sviluppo globale con Theravance su TD-8954, candidato per disturbi gastrointestinali. L’accordo è parte di una ricca revisione del portfolio realizzata in un anno dal CEO Christophe Weber, finalizzata a rimodulare gli obiettivi della casa farmaceutica giapponese. Weber, fino ad oggi, si è assicurato, tra l’altro, accordi a San Diego e Boston. A questo ha fatto seguito un investimento di 65 milioni di dollari di co-sviluppo di ben 6 prodotti candidati per il trattamento delle malattie rare, lavorando con la biotech Ultragenyx Pharmaceutical.

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