Microsoft: gabbie elettroniche contro il virus Zika

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(Reuters Health) – Speciali trappole che si chiudono quando identificano all’interno la zanzara vettore del virus Zika e ‘controllo’ delle nascite mediante la diffusione di zanzare maschi sterili. Sono i metodi messi a punto da due aziende americane specializzate in nuove tecnologie che hanno stretto partnership con funzionari della salute pubblica, in diversi stati USA, per contrastare la diffusione degli insetti che trasportano il virus, ormai alle porte nel sud del Paese. L’epidemia di Zika, esplosa in Brasile nel 2015, ha lasciato dietro di sé migliaia di bambini che soffrono di difetti della nascita. Mentre i casi sono diminuiti, le zanzare responsabili della diffusione del virus si starebbero diffondendo in America, anche nel sud degli Stati Uniti. E anche se la gran parte dei 5.365 casi di Zika registrati negli USA sono stati dovuti a viaggiatori che hanno contratto l’infezione altrove, in Texas e Florida si sono registrati i primi casi di infezione da zanzare locali. Così in Texas, Microsoft Corp sta testando una trappola ‘intelligente’ per isolare e catturare le zanzare della specie Aedes aegypti, che trasportano il virus, aiutando così gli entomologi a prevedere la loro diffusione. Attualmente, nella contea di Harris, che include la capitale Houston, sono attive 10 trappole. Si tratta di gabbie grandi più o meno come quelle da uccelli, che sfruttano dispositivi robotici, sensori a raggi infrarossi, informazioni automatizzate e sistemi cloud per distinguere gli insetti sulla base di una caratteristica unica per alcune specie: le ombre lasciate dalle ali. Così, quando una trappola rileva la presenza della specie incriminata da una delle 64 telecamere installate all’interno, la porta si chiude. La gabbia tecnologica rileva anche temperatura e umidità. I test di Houston, avviati la scorsa estate, si sarebbero mostrati efficaci nel rilevare Aedes aegypti e altre specie di zanzare importanti a livello sanitario, con l’85% dell’accuratezza, secondo quanto riferito da Ethan Jackson, ingegnere di Microsoft che ha lavorato allo sviluppo dell’apparecchio. Si tratta in realtà ancora di prototipi, ma la società spera di poterle vendere a circa 200 dollari ciascuna, il prezzo delle trappole convenzionali. L’azienda californiana Verily sta invece accelerando sul processo di creazione di zanzare maschili sterili per ‘controllare’ le nascite della specie. Quando questi esemplari sterili di accoppiano con le femmine, le loro uova non si schiuderebbero. Si tratta di una strategia importante perché offre un’alternativa all’utilizzo di pesticidi chimici. Inoltre, dal momento che i maschi non pungono, è stato facile darle nei luoghi in cui sono ora in sperimentazione. Oltre a Verily, a lavorare su un progetto di ‘controllo delle nascite’ sono anche Oxitec, che ha già impiegato questo metodo in Brasile e sta cercando ora l’approvazione per i test anche in Florida e Texas e MosquitoMate, una startup formata da ricercatori dell’Università del Kentucky che starebbe usando un batterio noto come Wolbachia che rende sterili le zanzare. Il problema principale, però, è differenziare i due sessi. Nei laboratori di MosquitoMate, a Lexington, viene fatta una prima separazione automatizzata e un controllo successivo manuale per eliminare le femmine che sono capitate tra i maschi. Un processo che Verily starebbe cercando di automatizzare del tutto, per renderlo più veloce e conveniente.

 

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana per Daily Health Industry)

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