Merck: vendite deludenti per Januvia e Remicade. Bene Keytruda

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(Reuters) – Merck ha chiuso sotto le aspettative il primo trimestre del 2016. A pesare di più sul dato sarebbero state le vendite di Januvia, il farmaco contro il diabete, e di Remicade, il medicinale contro l’artrite reumatoide. Tuttavia, la politica di contenimento dei costi adottata dall’azienda e il dollaro debole sarebbero stati determinanti, facendo risollevare così le prospettive di profitto per l’intero anno da parte di Merck.

Le vendite di Januvia e del farmaco combinato Janumet sono aumentate solo dell’uno per cento, raggiungendo 1,41 miliardi di dollari. Il farmaco antidiabetico paga la competizione con altri medicinali innovativi, incluso Jardiance di Eli Lilly, della classe degli inibitori del SGLT-2. Le vendite di Remicade, invece, sono scese del 30% a 349 milioni di dollari, 25 milioni sotto le stime. La terapia per via iniettabile contro l’artrite reumatoide soffre, in Europa, per l’avanzata nel mercato dei biosimilari, più economici.

Mentre tra i farmaci che hanno portato più guadagni c’è Keytruda, un nuovo antitumorale che agisce aiutando il sistema immunitario a ripristinare le sue funzioni. Le vendite di questo farmaco sono salite a 249 milioni di dollari, da 83 milioni dello scorso anno, leggermente sopra le aspettative. Tuttavia, le vendite di Keytruda non hanno eguagliato quelle di Opdivo, un farmaco simile prodotto da Bristol-Myers Squibb, indicato anche contro melanoma e cancro al polmone. Opdivo, inoltre, è in sperimentazione per una serie di altre forme tumorali e le sue vendite sono salite a 704 milioni di dollari nel trimestre.

I profitti derivanti dai prodotti veterinari di Merck, invece, sono rimasti a 829 milioni di dollari, circa 20 milioni sotto le stime di Wall Street, ma sarebbero aumentate del 9% se il dollaro non fosse stato debole, ha spiegato la stessa Merck. I ricavi totali dell’azienda americana, quindi, sono scesi dell’uno per cento a 9,31 miliardi di dollari, sotto le stime medie di 9,46 miliardi fatte da Thomson Reuters I/B/E/S. Mente l’utile netto è salito a 1,12 miliardi di dollari, da 953 milioni dell’anno precedente.

Fonte: Reuters

 (Versione italiana Daily Health Industry)

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