La top ten dei blockbuster 2016

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L’agenzia statunitense EvaluatePharma ha stilato una classifica dei probabili blockbuster 2016 in campo farmaceutico, con stime di vendita al 2020.

Con 2,7 miliardi di vendite previste per il 2020 con il nuovo farmaco, in uscita quest’anno, Ocrelizumab, la Roche si candida ad essere l’azienda farmaceutica che guadagnerà di più nei prossimi quattro anni. E sempre Roche sarà l’azienda che guadagnerà di più in assoluto, con una stima di 6,6 miliardi dei 16,4 totali stimabili, anche se uno dei suoi farmaci è in collaborazione con AbbVie.

Ecco la classifica, che ovviamente non tiene conto di eventuali richieste di revisione da parte della FDA.

Ocrelizumab di Roche, con vendite stimate per il 2020 pari a 2,7 miliardi di dollari.

Si tratta di un nuovo farmaco contro la sclerosi multipla, sia per la forma recidivante/remittente che per la forma progressiva. Potrebbe offrire un importante passo avanti in ambito terapeutico. Alcuni analisti sono anche più ottimisti sulle stime di vendita di questo farmaco,  poiché i farmaci competitor potrebbero avere problemi sotto il profilo della sicurezza. Sono buoni anche i dati di ocrelizumab della sperimentazione di fase 3 per trattamenti da ripetere due volte l’anno.

Atezolizumab di Roche, con vendite stimate per il 2020 pari a 2,5 miliardi di dollari.

L’inibitore della proteina PD-L1 è un farmaco anticancro che scatena un attacco da parte delle cellule del sistema immunitario contro il tumore. Troverebbe diverse applicazioni in oncologia. I due pionieri di questo anticorpo monoclonale, Keytruda e Opdivo, sono inibitori della proteina PD-1; per questo ci si aspettano maggiori risultati nei pazienti con alti livelli della proteina PD-L1.

Grazoprevir/elbasvir di Merck Sharp & Dohme, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,9 miliardi di dollari.

La nuova combinazione di farmaci contro l’epatite C di MSD arriva tardi rispetto ai leader del mercato Gilead e AbbVie. Ma il regime di dosaggio più semplice potrà consentire all’azienda americana di  ritagliarsi una quota di mercato migliore di AbbVie, anche se Gilead continuerà a restare l’azienda da battere nel campo dell’epatite C.

Dupilumab di Regeneron e Sanofi, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,8 miliardi di dollari

Questo anticorpo monoclonale è un inibitore dell’interleuchina IL-4/IL-13. Competendo con il recettore, blocca questi mediatori implicati in alcune malattie allergiche, tra cui eczema e asma. A contendersi il mercato, però, c’è Sarilumab che potrebbe anch’esso diventare campione d’incassi.

Obeticholic acid di Intercept Pharmaceuticals, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,6 miliardi di dollari

Si tratta di una terapia per la cirrosi biliare primaria, ma lo scorso autunno gli studi hanno avuto una battuta d’arresto quando il farmaco ha fallito in un trial di fase 2 in Giappone. Sicuramente si tratta di una grande opportunità per Intercept, ma secondo gli analisti la strada da percorrere è ancora lunga.

Venetoclax di AbbVie e Roche, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,4 miliardi di dollari.

Le aziende produttrici di questo farmaco per il trattamento della leucemia linfatica cronica hanno ottenutol’approvazione definitiva della FDA a inizio aprile con qualche mese di anticipo sul previsto. Per Roche si tratta di un altro passo avanti, mentre per AbbViec’ è la possibilità di fare fatturato con un farmaco contro il cancro dopo Imbruvica.

Emitrcitabina/Tenofovir Alafenamide Fumarato di Gilead, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,3 miliardi di dollari

Si tratta di un cocktail di farmaci contro HIV approvato lo scorso novembre. L’azienda farmaceutica americana ha costruito la sua fortuna sui farmaci per l’AIDS ed è stata dura migliorare la sua linea di prodotti. Ora si è arrivati a dosaggi migliori per tenere sotto controllo il virus, mentre gli scienziati continuano a cercare un modo per eradicarlo. Nel frattempo Gilead deve competere con ViiV di GlaxoSmithKline.

Empliciti di Bristol-Myers Squibb e Abbvie, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,08 miliardi di dollari

Approvato nel 2015, ma accreditato per il lancio nel mercato nel 2016, è un farmaco contro il mieloma multiplo con buoni risultati in un trial clinico di fase 2 che gli ha concesso la designazione ‘breakthrough’ da parte di FDA nel 2014. Nella fase 3 della sperimentazione, il farmaco è stato unito a Revlimid di Celgene e desametasone, dando ottimi risultati.

Uptravi di Actelion, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,08 miliardi di dollari

Approvato anche questo alla fine dello scorso anno, segna un importante successo per l’azienda  biotech svizzera che sta lavorando sull’ipertensione polmonare. L’efficacia del farmaco è stata dimostrata in uno studio clinico di fase 3 condotto su 1000 pazienti.

Ixekizumab di Eli Lilly, con vendite stimate per il 2020 pari a 1,03 miliardi di dollari

Il campo della psoriasi è stato molto battuto negli ultimi anni. Ma Lilly, con il suo anticorpo monoclonale che blocca l’azione dell’interleuchina 17, vorrebbe estendere l’applicazione ad altre malattie, per aumentare le vendite. Alcune preoccupazioni, però, sono state avanzate sul farmaco della stessa classe brodalumab, di AstraZeneca e Amgen, perchè innescherebbe tendenze suicide dopo l’assunzione. E l’effetto potrebbe essere classe-specifico. Novartis, comunque, continua ad essere leader in questo campo con Cosentyx. E Merck e J&J potrebbero essere nuovi rivali nel mercato.

 

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