La pandemia cambia il rapporto medico-informatore scientifico. In meglio

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Negli ultimi anni più di un osservatore ha segnalato come il rapporto professionale tra operatori sanitari – medici, in particolare – e informatori scientifici del farmaco stesse virando sempre più verso un dimensione consulenziale.

Un nuovo studio di Accenture – condotto negli USA – conferma questo trend e mette in evidenza una nuova “centralità” della figura dell’informatore scientifico nell’era Covid.

Prima non c’era il tempo di esaminare tutti gli aspetti di un nuovo farmaco da vendere? Adesso c’è. Più della metà (55%) degli operatori sanitari intervistati ha affermato infatti di avere più tempo a disposizione per studiare le nuove terapie e il 53% si è detto interessato a farlo.

Ma questi professionisti vogliono anche maggiori informazioni sui servizi di supporto erogati dall’azienda tramite gli informatori.

I medici intervistati hanno segnalato, come “need” la formazione digitale del paziente (69%), l’istruzione sulla cura del malato a distanza (67%), la disponibilità di informazioni specifiche sulla situazione relativa al COVID-19 (65%) per aiutare i pazienti ad accedere ai test e agli esami di imaging (65%).

Ray Pressburger, responsabile globale del marketing Life Sciences di Accenture, ha offerto un esempio reale di come i produttori di farmaci possano soddisfare queste esigenze.

Una delle pharma clienti della società di consulenza, che serve una popolazione di pazienti immuno-compromessi affetti da atrofia muscolare spinale, ha deciso di raccogliere informazioni per i medici.

Nei mesi caldi della pandemia, l’azienda farmaceutica ha contattato tutte le strutture idonee per i test e ha chiesto notizie sulle disposizioni per pazienti immuno-compromessi, sugli orari e sulle sedi presso le quali effettuare gli esami. Successivamente ha fornito agli informatori un database da consegnare ai medici con tutte le informazioni del caso.

“I nostri clienti del settore farmaceutico hanno iniziato a concentrarsi su messaggi molto più pertinenti e aderenti al momento attuale”, dice Pressburger, “Gli operatori sanitari hanno affermato, e questa ricerca lo ha confermato, che questo nuovo sistema è notevolmente più utile ed è anche di migliore qualità. Le aziende che si stanno focalizzando su questi temi stanno costruendo relazioni molto solide con i medici”.

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