Il caso Actos. Le precisazioni Aifa

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Il sospetto è quello di favorire l’insorgenza del tumore alla vescica. Stiamo parlando dell’Actos un farmaco contro il diabete a base di pioglitazone che è finito nel mirino della Procura di Torino per la possibilità di essere correlato all’insorgenza del cancro alla vescica. Gli accertamenti del Nas sono partiti a seguito della denuncia dell’associazione Promesa (Protezione professioni mediche e sanitarie). L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, però, rassicura: secondo il direttore generale Luca Pani, il medicinale ha infatti “un rapporto rischio-beneficio favorevole”. A fare da eco Takeda, l’azienda produttrice del medicinale che, in una nota, precisa che il farmaco ”ha un profilo di sicurezza positivo, come confermano oltre 12 anni di esperienza clinica e di utilizzo del prodotto da parte dei pazienti. Studi clinici indipendenti, che hanno coinvolto più di 300.000 pazienti affetti da diabete con un follow up di oltre 10 anni, non hanno infatti evidenziato un aumento del rischio di carcinoma della vescica nei pazienti trattati”.

L’azienda però non è nuova a questi attacchi; già nel 2011 Francia e Germania avevano sospeso l’utilizzo e la commercializzazione di Actos e negli Stati Uniti il farmaco è costato una condanna al pagamento di 36,8 milioni di dollari da parte dell’azienda. L’accusa con cui era stato stabilito il maxi risarcimento era stata quella di avere nascosto i rischi correlati all’uso del farmaco tra il 2002 e il 2012. In Italia, l’esposto contro il farmaco è stato scritto dall’avvocato torinese Riccardo Salomone. “Ora speriamo che da Roma – è l’auspicio del legale – escano i dati sui casi di pazienti che si sono ammalati”.

Il rischio di carcinoma alla vescica legato all’utilizzo di pioglitazione, ribatte l’Aifa sul proprio sito, “è stato oggetto di ampio dibattito a livello europeo”. Al termine della revisione, il Comitato per i Medicinali per uso umano e dell’Agenzia Europea dei Medicinali, ricorda, “ha confermato che il profilo beneficio rischio rimane favorevole” quando viene impiegato secondo le indicazioni prescritte. Dello stesso parere il presidente della Società Italiana di diabetologia, Enzo Bonora. “Fino ad ora non sono emersi tumori della vescica – sottolinea – più frequentemente in chi prende pioglitazione”. A sostegno di questa tesi anche lo studio Kaiser, apparso di recente sulla più importante rivista medica del mondo, che “ha ulteriormente negato – osserva Bonora – l’esistenza di connessione al cancro”. Non c’è, insomma, alcuna prova scientifica per correlare l’utilizzo del farmaco antidiabete Actos – afferma anche il presidente della Società italiana di cardiologia, Francesco Romeo – ad un maggior rischio di insorgenza di cancro alla vescica”. Ora la palla passa ai magistrati torinesi.

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