GSK, azionisti: ridurre lo stipendio della nuova CEO

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A poco meno di un mese dal suo insediamento come CEO di GlaxoSmithKline, per Emma Walmsley è alle prese con i primi problemi. Questa volta sono gli azionisti a far sentire la propria voce contro quello che dovrebbe essere lo stipendio della Top Manager.Un pacchetto ritenuto troppo alto e, secondo alcune fonti giornalistiche, comunque non giustificato per quella che è la sua esperienza, considerata inferiore rispetto a quello del suo predecessore Andrew Witty. Le cifre parlano infatti di un salario base annuale di 1 milione di sterline, leggermente più basso rispetto a quanto percepito dall’uscente Andrew Witty. Si resta dunque in attesa di quello che sarà l’indirizzo finale degli azionisti rispetto al pacchetto di offerta che l’azienda ha scelto come nuova numero 1 del Gruppo. Emma Walmsley, che si appresa ad essere la prima CEO donna di una big pharma, vanta una lunga esperienza nel campo dei prodotti consumer, con ruoli di prestigio sia in GSK, sia in L’Oreal. Il tema delle retribuzioni Top Executive in Inghilterra è molto sentito, soprattutto dopo che il Governo ha chiesto di ridurre il gap dei salari in un’ottica di ridimensionamento delle ineguaglianze sociali. Un tema sul quale molte aziende sono già intervenute, in particolare per quanto riguarda i bonus di uscita degli alti dirigenti, campo nel quale GSK e AstraZeneca – almeno guardando ai numeri – sembrano ancora essere lontane dal seguire il nuovo corso.

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