I dati real world della pratica clinica hanno mostrato l’efficacia dei farmaci inibitori del SGLT2 contro il diabete potevano nella riduzione dei ricoveri per insufficienza cardiaca e delle morti per tutte le cause. Ora, una nuova analisi mostra che possono anche ridurre il tasso di eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti trattati. Secondo uno studio basato sui dati del U.S. Department of Defense Military Health System e recentemente pubblicato sulla rivista Circulation, i pazienti diabetici ad alto rischio che hanno iniziato la terapia con Invokana di Johnson & Johnson, Jardiance di Eli Lilly e Boehringer Ingelheim o Farxiga di AstraZeneca, hanno visto ridotto del 33% il rischio combinato di infarto/ictus e anche di decesso per cause cardiovascolari. Anche il rischio di morte o di ospedalizzazione dei pazienti con insufficienza cardiaca è crollato del 43%. I benefici di Jardiance e Invokana erano già noti in clinica. Nel 2015 Jardiance è diventato il primo farmaco contro il diabete in grado di poter fornire un beneficio per il cuore determinando una riduzione del 38% del rischio di morte cardiovascolare. Durante l’estate Invokana si è dimostrato di pari efficacia in tal senso. In uno studio di 300.000 pazienti chiamato CVD-Real la classe di farmaci SGLT2 ha dimostrato di poter ridurre i tassi di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca del 39% rispetto ad altri medicinali contro il diabete. Il numero di decessi indipendentemente dalla causa di morte è crollato del 51%.
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