Eli Lilly & Co: dopo crollo novembre azioni si impennato del 22%

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(Reuters Health) – Le azioni di Eli Lilly & Co hanno subito un rimbalzo notevole dopo la grande delusione della fine dell’anno scorso relativa al suo farmaco sperimentale contro l’Alzheimer. Infatti ha battuto i concorrenti grazie all’interesse degli investitori dovuto all’outlook del profitto della casa farmaceutica. Gli investitori stanno contando sui nuovi prodotti di Lilly contro il diabete e la psoriasi per realizzare guadagni superiori a quelli delle altre industrie Pharma nei prossimi anni. Le azioni di Lilly erano diminuite del 10,5% il 23 novembre scorso quando la società ha comunicato dati molto attesi riguardanti solanezumab, farmaco contro l’Alzheimer. Da allora, le azioni di Lilly sono cresciute del 22%, il triplo dell’aumento registrato da NYSE Arca Pharmaceutical Index nello stesso periodo (7,3%). Molti investitori “stavano aspettando al varco” che l’impatto dei dati relativi a solanezumab passasse, ha affermato David Heupel, analista della sanità Thrivent Investment Management. “È un’azienda che, al di fuori del contesto del morbo di Alzheimer, ha un bel gruppo di prodotti sia al debutto che in uno sviluppo successivo”, ha dichiarato Heupel. Il rally delle azioni Lilly è continuato lunedì, crescendo dell’1,5% dopo che la società ha annunciato dati positivi riguardanti un farmaco sperimentale contro il cancro al seno. Anche senza solanezumab, Lilly ha espresso la convinzione di poter aumentare il fatturato di un 5% l’anno in media tra il 2015 e il 2020 grazie a prodotti come Jardiance e Trulicity per il diabete e Taltz per la psoriasi. L’analista di Morningstar, Damien Conover, proietta Lilly verso guadagni del 12% l’anno in media nel 2021, raddoppiando la crescita media prevista per un gruppo di 11 Pharma. Si ricorda che le azioni di Lilly sono più care di quelle di case farmaceutiche come Merck e Bristol-Myers. L’azienda, che ha un valore di mercato di 92 miliardi di dollari, dovrebbe ottenere nel primo trimestre una crescita del 16% del profitto pari a 5,22 miliardi di dollari. Lilly e la sua partner Incyte hanno reso noto il 14 aprile che la Food and Drug Administration americana ha rifiutato di approvare il baricitinib, indicando che erano necessari ulteriori dati per determinare la dose appropriata e per dissipare ulteriormente le preoccupazioni in materia di sicurezza. La decisione sul farmaco, approvata in Europa, ha fatto sorgere interrogativi che si spera l’azienda possa chiarire.

 

(Versione italiana Daily Health Industry)

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