Alzheimer, effetto domino nel pharma dopo l’approvazione di aducanumab

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L’approvazione da parte della FDA di aducanumab di Biogen potrebbe generare un effetto domino con protagoniste altre pharma impegnate nella ricerca sulle malattie neurodegenerative, come Eli Lilly e Roche.

Eli Lilly ha nella sua pipeline donanemab, un altro prodotto anti-amiloide. I primi risultati, resi pubblici a marzo, erano controversi, ma ora la pharma USA ha mostrato con maggiore chiarezza che donanemab – che combatte le placche amiloidi- è in grado di ridurre i livelli di questi aggregati di proteine nel cervello. Esattamente ciò che Biogen ha dimostrato con aducanumab.

Roche, dal canto suo, sta conducendo il trial di Fase 3 GRADUATE sul candidato gantenerumab. Secondo gli analisti di Jefferies, anche il candidato della pharma di Basilea ha buone possibilità di successo, perché anch’esso mira a ridurre le placche di beta-amiloide nel cervello.

Sia Eli Lilly che Roche hanno conosciuto la settimana scorsa un rialzo in borsa, sulla scia dell’approvazione FDA del farmaco di Biogen. La pipeline di Roche può contare anche su due anticorpi anti-proteina tau. Il primo è semorinemab e i risultati degli studi clinici sono attesi per la fine dell’anno, anche se ha già fallito uno studio di fase 2 per il trattamento di forme lievi della malattia.

Il secondo anticorpo è UCB0107, sviluppato in collaborazione con UCB; nel corso di quest’anno dovrebbe essere oggetto di test più approfonditi.

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