(Reuters Health) – Il Senato degli Stati Uniti ha approvato quello che il presidente Trump ha definito “il più grande taglio di tasse della storia”. Ma la riforma fiscale non è solo questo: contiene un emendamento che cancella l’obbligo, per i cittadini americani, di avere un’assicurazione sanitaria. Si tratta della prima, vera spallata all’ACA di Obama da quando Trump è presidente. Ora la palla passa alla Camera dei Rappresentanti. Alcuni analisti politici temono una vacatio legis che potrebbe lasciare senza copertura sanitaria 13 milioni di americani. Timore che poggia su una posizione espressa dall’Ufficio per il Bilancio del Congresso. In un rapporto del mese scorso, questo organismo aveva osservato come- in caso di abrogazione dell’obbligatorietà dell’assicurazione sanitaria- i premi sarebbero destinati a salire del 10%nel prossimo decennio sul mercato individuale e come 13 milioni di persone perderebbero la copertura entro il 2027. Allo studio ci sono due misure i per evitare che si delinei questo scenario. Bill Nilson, un senatore democratico, vorrebbe istituire un ulteriore fondo da 4,5 miliardi di dollari per risarcire gli assicuratori che coprivano l’assistenza sanitaria per i pazienti più malati ed evitarne la fuga dal mercato. La seconda opzione, sostenuta dal senatore repubblicano Lamar Alexander e dal senatore democratico Patty Murray, prevede il recupero di alcuni miliardi di dollari dai sussidi che gli assicuratori sanitari usano per ridurre i costi dei pacchetti per i cittadini a basso reddito. Larry Levitt, economista sanitario presso la Kaiser Family Foundation. Osserva che le compagnie ci assicurtazioni avrebbero bisogno di circa 10 miliardi di dollari all’anno per compensare le entrate perse dall’obbligo di stipula. La battaglia è appena cominciata.
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