Tagli ai finanziamenti USA frenano i vaccini a mRNA contro il cancro

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Negli Stati Uniti la ricerca sui vaccini a mRNA contro il cancro sta affrontando nuove difficoltà a causa della riduzione dei finanziamenti federali. I tagli da 500 milioni di dollari annunciati ad agosto dal Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr.  impattano su circa 22 studi pubblici incentrati su progetti mRNA.

Un duro colpo per la R&D
La tecnologia mRNA – protagonista nello sviluppo dei vaccini Covid-19 e del blockbuster Spinraza (nusinersen) di Biogen – ha dimostrato un grande potenziale in oncologia. Studi preliminari ne indicano l’efficacia contro i tumori del pancreas, della prostata e della pelle. Sono oltre 230 i trial clinici in corso nel mondo che testano vaccini mRNA in ambito oncologico.

La sospensione di fondi federali comporta rischi concreti: rallentamento dell’attività di ricerca, difficoltà nell’arruolamento dei pazienti e possibili, eventuali ritardi nello sviluppo di terapie innovative. Per una tecnologia che si basa su protocolli sperimentali complessi, anche piccoli stop nei finanziamenti possono avere effetti a catena che perdurano nel tempo.

L’industria resta “sul pezzo”
Malgrado le difficoltà, le aziende biotech sottolineano la resilienza del settore. “Non vedo altre aziende mRNA come concorrenti, ma come colleghi impegnati a soddisfare bisogni clinici enormi – afferma Paul Peter Tak, CEO di Candel Therapeutics, biotech specializzata nello sviluppo di immunoterapie virali oncolitiche – La tecnologia mRNA è stata una svolta: anche con i tagli, continueremo a portare avanti la ricerca e i trial clinici”.

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