Sanità e Metaverso, un amore non ancora sbocciato

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La pandemia di Covid-19 ha spinto il settore sanitario verso una rapida digitalizzazione grazie all’ascesa della teleassistenza, della diagnostica a distanza, dell’Intelligenza Artificiale predittiva e della tecnologia indossabile.

Le tecnologie emergenti e immersive come la Realtà Aumentata e  la Realtà Virtuale stanno diventando sempre più di routine per la formazione professionale, l’assistenza chirurgica e il trattamento di disturbi psicologici e neurologici. Nel settore farmaceutico e dei dispositivi medici queste tecnologie stanno accelerando la scoperta di farmaci e ottimizzando la produzione e l’efficienza della supply chain.

Quali sono gli altri vantaggi che queste tecnologie immersive potrebbero apportare?

Ad esempio il Metaverso potrebbe migliorare l’accesso alle cure per tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro ubicazione. L’uso della telemedicina ha avuto un’impennata di popolarità durante la pandemia di Covid 19 e da allora la domanda di soluzioni digitali per accedere ai servizi sanitari è rimasta elevata. L’accesso alle cure per le persone disabili o anziane potrebbe migliorare in modo significativo.

I consulti di telemedicina attraverso la Realtà Virtuale consentirebbero ai pazienti di accedere ai migliori specialisti ovunque, senza limitazioni legate alla posizione geografica. L‘holoportation – una nuova tecnologia per la “cattura” dei modelli 3D di individui, riprodotti con una qualità elevata – potrebbe potenzialmente permettere a medici e pazienti di condividere lo stesso spazio virtuale e persino di esaminare un paziente attraverso una proiezione 3D.

Le farmacie virtuali, inoltre, potrebbero consentire ai pazienti di ritirare le prescrizioni direttamente nel metaverso e di farsi consegnare i farmaci a casa. La catena di farmacie statunitense CVS ha già depositato nel Metaverso  il proprio marchio e quelli dei suoi prodotti virtuali e dei servizi sanitari.

Di contro, l’accesso da remoto ai servizi sanitari nel Metaverso è legato alla disponibilità tecnologica degli utenti, che non è uniforme.

Inoltre, non tutti i pazienti hanno già un atteggiamento positivo nei confronti di un eventuale trattamento online o a distanza. Le fasce di età più anziane hanno difficoltà ad adattarsi e ad abbracciare le moderne tecnologie.

Infine, l’uso della telemedicina e la realizzazione di ospedali virtuali comportano problemi di riservatezza dei pazienti. Saranno necessari sistemi di sicurezza avanzati per garantire che i dati dei pazienti siano accessibili solo al personale ospedaliero abilitato.

 

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