Ricerca su siti web per la salute: usability batte affidabilità. I millennials i più recettivi alla pubblicità

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Meglio un sito web semplice da navigare che uno istituzionale, quindi con elevata affidabilità nei contenuti. Lo ha rilevato una ricerca condotta da Makovsky&Kelton.  Più di un migliaio di americani sono stati intervistati nel sesto sondaggio annuale Makovsky&Kelton: “Pulse of Health Online“. Secondo l’indagine i siti web delle case farmaceutiche sono stati dichiarati tra i meno semplici da usare, nonostante il fatto che i consumatori sempre di più stanno diventando attivi nella gestione della loro salute e si presentano dai medici chiedendo di voler prendere uno specifico farmaco.

“I medici sono ancora considerati i più affidabili per reperire informazioni, ma i pazienti si rivolgono sempre più ad altre fonti” hanno spiegato i curatori dell’indagine. Secondo il sondaggio il 70% dei pazienti è disposta a usare delle app per cercare le opzioni di trattamento, ma per fare un’indagine invece sui sintomi prima di andare dal medico, preferiscono usare il pc. A seguito di una visita medica, il 62% dei pazienti ha riferito di essere probabilmente alla ricerca di un trattamento prescritto online, mentre il 53% ha riferito di essere probabilmente alla ricerca di un trattamento alternativo a quello prescritto dal proprio medico.

Quale può essere un consiglio per Big Pharma? Di certo lavorale sulla comunicazione tramite dispostivi mobili. Le informazioni devono essere accessibili in maniera semplice e immediata e ottimizzate anche per le visualizzazioni sul cellulare. L’azienda farmaceutica deve essere in grado di entrare in contatto con il paziente appena questo esce dallo studio medico, e quindi tramite dispositivo mobile.

I millennials

E un ruolo centrale sembrano averlo i millennials, ovvero i nati tra gli anni ottanta e il duemila, quei giovani quindi che hanno assistito in pochi anni una rivoluzione in campo digitale. “Sono più esperti di tecnologie digitali, sono più motivati, reattivi, più veloci nel rispondere alle informazioni”. Se secondo l’indagine il 61% degli intervistati si è detto propenso a chiedere la prescrizione di uno specifico farmaco (atteggiamento che implica una ricerca fatta prima di aver sentito il parere del medico), questa percentuale sale al 70 se si circoscrive ai gruppo dei millennials.

Tra i gruppi generazionali i millennials sono di gran lunga i più ricettivi al marketing farmaceutico e, sebbene sembra che conducano una vita che ruota sulla centralità del digitale, la survey ha dimostrato che sono influenzati anche da altri mezzi. Più della metà di tutti i millennials (51%) trova la motivazione per visitare un sito web di una casa farmaceutica tramite una pubblicità su TV, stampa, oppure on-line, mentre solo il 36% di quelli appartenenti alla generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e il 26% dei baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964) è motivato da questo tipo di pubblicità. L’indagine, infine, ha anche evidenziato che i millennials sono quelli che maggiormente cliccano il primo link che appare dopo una ricerca on-line.

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