Pharma, la visita dei CEO tedeschi in Cina

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Nella prima visita di un leader del G7 in Cina dall’inizio della pandemia, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha guidato una delegazione di imprenditori del Paese. Tra questi erano presenti i CEO di Bayer, BioNTech e Merck KGaA.

Werner Baumann di Bayer, Ugur Sahin di BioNTech e Belén Garijo di Merck KGaA si sono uniti a Scholz nella visita di venerdì 4 novembre.

Al momento l’unico risultato l’ha portato a casa BioNtech: la Cina permetterà agli stranieri presenti nel Paese di ricevere il vaccino anti COVID-19 Comirnaty.

Il prodotto è già in vendita nei distretti di Hong Kong, Macao e Taiwan. Scholz ne ha dato l’annuncio durante un briefing stampa congiunto con il premier cinese Li Keqiang. Definendo l’accordo “un primo passo”, il cancelliere tedesco ha detto di sperare che “la cerchia degli utenti possa essere presto allargata” per rendere il vaccino BioNTech disponibile al grande pubblico.

“Ci impegniamo a fornire alla popolazione della Cina continentale il nostro vaccino anti COVID-19, dopo l’approvazione, come parte della nostra strategia di fornitura globale e del nostro impegno a lungo termine nei confronti della Cina, un mercato strategicamente importante per noi”, ha detto un portavoce di BioNTech al sito specializzato Fierce Pharma.

Bayer e Merck KGaA sono state tra le prime aziende pharma ad entrare in Cina. Merck KGaA è stata anche una delle poche aziende biofarmaceutiche a raddoppiare significativamente le operazioni nel Paese asiatico durante la pandemia.

Bayer sta celebrando il suo 140° anniversario di presenza in Cina. Di recente, le attività farmaceutiche del colosso tedesco sono state pesantemente colpite dal programma di approvvigionamento cinese basato sui farmaci generici. Il taglio dei prezzi dei farmaci non coperti da brevetto ha quasi da solo provocato quest’anno il calo delle vendite del farmaco più venduto di Bayer, l’anticoagulante Xarelto.

“Siamo convinti che le principali questioni del nostro tempo, dalla protezione del clima alla sicurezza alimentare, possano essere risolte solo attraverso il dialogo e la collaborazione con player globali chiave come la Cina”, ha commentato un portavoce di Bayer, “Accogliamo quindi con favore l’iniziativa del governo tedesco di cercare colloqui personali con il governo cinese affrontando direttamente i nodi che attualmente resistono nelle relazioni con la Cina”.

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