Novartis, focus sui radiofarmaci contro il cancro

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Novartis ha avviato una collaborazione con la biotech Bicycle Therapeutics per sviluppare radiofarmaci in ambito oncologico.

La collaborazione si baserà sulla tecnologia di produzione della biotech del Regno Unito.

Novartis pagherà a Bicycle 50 milioni di dollari in anticipo e, se il lavoro congiunto dovesse progredire con successo, aggiungerà una cifra fino a 1,7 miliardi di dollari, in base al raggiungimento di determinate tappe di sviluppo e commerciali.

La tecnologia proprietaria di Bicycle consiste nella produzione di farmaci costituiti da brevi catene di aminoacidi piegate ad anello attorno a una “impalcatura” chimica. La biotech sostiene che questo approccio può offrire i vantaggi sia dei farmaci small molecule, sia degli anticorpi.

Pur costosi e difficili da produrre, i radiofarmaci si propongono come soluzioni terapeutiche interessanti, perché convogliano le radiazioni contro le cellule tumorali in modo selettivo, risparmiando i tessuti sani.

Novartis ha già nel proprio portafoglio due radiofarmaci: Pluvicto e Lutathera. Il primo è destinato ai pazienti con tumore alla prostata metastatico resistente alla castrazione, mentre il secondo è indicato nella cura dei tumori neuroendocrini gastro-entero-pancreatici (GEP-NET).

I due farmaci hanno fruttato a Novartis più di 700 milioni di dollari nel 2022 e si prevede che le vendite di Pluvicto supereranno i 2 miliardi di dollari all’anno.

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