M&A: la liquidità c’è. Che anno sarà il 2023?

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Nel 2022 le 10 maggiori operazioni di fusione e acquisizione nel biopharma hanno totalizzato circa 65 miliardi di dollari. Sebbene si tratti di una cifra ragguardevole, non è il record che alcuni osservatori si aspettavano. Nel 2021 il M&A aveva totalizzato 53 miliardi di dollari.

Nel 2020 la top ten delle operazioni di fusione e acquisizione nel settore biofarmaceutico aveva raggiunto il valore di 97 miliardi di dollari. In precedenza, nel 2019, sempre le 10 maggiori operazioni del settore avevano addirittura superato i 200 miliardi di dollari.

Il 2019 ha rappresentato un punto di svolta per le transazioni. All’inizio di quell’anno, Bristol Myers Squibb spese 74 miliardi di dollari per acquisire Celgene. Alcuni mesi dopo AbbVie sborsò circa 63 miliardi di dollari per Allergan. Da allora nessuna operazione di M&A ha mosso tanto denaro.

Per quanto riguarda le operazioni del 2022, quanto accaduto evidenzia la scelta di procedere con acquisizioni “bolt-on” da parte di molti grandi produttori di farmaci.

Amgen, la pharma che ha speso di più nel 2022, a dicembre ha stanziato quasi 30 miliardi di dollari per espandersi nel settore delle malattie rare, mettendo le mani su un trio di farmaci di Horizon e su altri in via di sviluppo.

Anche Pfizer si è data da fare per investire l’enorme guadagno ottenuto con i prodotti anti COVID-19. L’azienda ha infatti concluso la seconda e la terza più grande operazione di M&A di biofarmaci nel 2022, conquistando una posizione di rilievo nel campo dell’emicrania e della malattia falciforme, acquisendo rispettivamente il franchise CGRP di Biohaven e Oxbryta di Global Blood Therapeutics.

E il 2023, che anno sarà per il M&A? Gli analisti della società della consulenza PwC si aspettano un “anno attivo” grazie a una “ampia” liquidità aziendale, alla necessità di colmare alcune lacune nelle pipeline delle big pharma e al “riassetto” delle valutazioni delle biotech. Secondo gli esperti, la maggior parte delle operazioni si faranno nella fascia compresa tra i 5 e i 15 miliardi di dollari, ma non sono da escludere acquisizioni più consistenti ad anno inoltrato.

 

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