L’avanzata della pubblicità digitale

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Gli USA hanno la più grande industria pubblicitaria al mondo, con un margine importante di investimenti. La Cina, che è al secondo posto, spende circa un terzo di quanto fanno gli USA.
Secondo Zenith Media – ROI Agency del gruppo Publicis – gli Stati Uniti prevedono di spendere 320 miliardi di dollari in pubblicità nel 2022 e probabilmente, di tutta la spesa, 200 miliardi andranno ai media digitali. Gli investimenti su questi ultimi sono più che raddoppiati dal 2017 e con la pandemia c’è stata un’ulteriore accelerazione, visto che, a causa dei lockdown, molti sono rimasti a casa a interagire con dispositivi digitali, da smartphone a tablet, alla TV in streaming.

Nel settore farmaceutico c’è un’enorme quantità di investimenti, parallela alla crescita esponenziale delle biotecnologie. Si sta sviluppando innovazione e un numero sempre maggiore di prodotti e trattamenti vanno ad affollare i mercati.

E’ quindi fondamentale sensibilizzare tutte le parti coinvolte, dai pazienti agli operatori, ai gruppi a sostegno, ai KOL, fino agli influencer digitali, con l’obiettivo di rendere tutte queste parti “consapevoli” delle malattie e dei trattamenti disponibili.

I medici sono sovraccarichi di lavoro e preferiscono incontri ibridi “di persona/digitali”. Inoltre i pazienti cercano quello che vogliono su Internet e prendono decisioni prima di entrare nello studio medico, ma allo stesso tempo sono pazienti che riescono ad avere conversazioni più consapevoli con i medici, e questo migliora anche l’aderenza alle terapie.

La pubblicità digitale, anche attraverso i social, sta rapidamente diventando uno di media preferiti dall’industria farmaceutica, a discapito degli spot sulla TV tradizionale, anche se resta ancora spazio anche su altri canali come carta stampata e radio.

Con il passaggio alla TV in streaming, i formati sono cambiati e sono anche più lunghi, consentendo di massimizzare lo storytelling, scelta narrativa particolarmente adatta al settore farmaceutico. Inoltre, le analisi dei dati “on demand” consentono ai professionisti del marketing di orientare la spesa pubblicitaria in tempo reale.

Anche il marketing sui motori di ricerca funziona perché dà una risposta a ciò che il medico o il paziente sta cercando, mentre altri modi per massimizzare le campagne pubblicitarie sono quelli di cercare di sfruttare un mix di posizionamenti diretti e di programmazione, mirando sempre di più alla platea a cui sono dirette, con lo sviluppo di annunci contestualizzati.

 

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